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L’arcivescovo Ettore Balestrero
L’arcivescovo Ettore Balestrero, attuale nunzio apostolico in Colombia, risulta indagato dalla procura di Genova, insieme al fratello Guido con l’ipotesi di riciclaggio internazionale. Lo riporta “La Stampa”: secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 4 settembre 2015 l’arcivescovo sottoscrive una donazione di quasi 4 milioni di euro al fratello, importatore di carni. Secondo i pm Pinto e Calleri l’operazione rappresentava l’atto conclusivo per far rientrare gli introiti d’un maxi contrabbando. L’input agli accertamenti era arrivato con una segnalazione di Bankitalia, che ravvisava anomalie nella super-donazione.
Gli investigatori, secondo quanto riporta il quotidiano, avrebbero ricostruito i passaggi di una storia che si è protratta per quasi vent’anni, trovando documentazione fondamentale nel corso di un blitz a Ponte Chiasso, dov’era stato fermato un collaboratore dei Balestrero di ritorno dalla Svizzera. La vicenda affonda le sue radici nel giugno 1998, quando El Paìs rivela uno scandalo andato in scena fra Italia, Spagna e Argentina e che coinvolgeva importatori di carne, ovvero Guido Balestrero e suo padre Gerolamo, accusati di aver “ammorbidito” funzionari del ministero del Commercio spagnolo per ottenere licenze taroccate dal Gatt (attuale Wto, World trade organization) con l’obiettivo di far entrare da Buenos Aires, tramite Madrid, quantitativi di carne superiori a quanto consentito. I Balestrero patteggiarono, ma nella nuova indagine i riflettori sono puntati sulla plusvalenza generata da quel traffico.
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