Sono i numeri a raccontare quello che sta succedendo a Lodi. Più di 2 mila persone hanno donato oltre 60 mila euro per garantire l’accesso ai servizi scolastici a tutti quei bambini che, per un divieto molto controverso del Comune, ne erano rimasti esclusi. Una cifra che non è definitiva ma è destinata ancora a salire e raggiungere, secondo quanto scrive TPI, i 90 mila euro. Un gesto di generosità che ha superato ogni previsione e che ha costretto i promotori dell’iniziativa a sospendere la campagna.
Coordinamento Uguali Doveri, il comitato che ha organizzato la raccolta, ha sottolineato l’importanza di questo traguardo affermando che “a oggi, siamo sicuri di poter garantire l’accesso a tutti i bambini lodigiani esclusi dai servizi scolastici almeno fino a fine dicembre 2018, data in cui speriamo che il ricorso presentato al Tribunale di Milano contro il Comune di Lodi avrà annullato questa discriminazione”.
Ma questo è solo il primo passo di un percorso più lungo. L’appello ora è per una partecipazione attiva a un presidio organizzato per ribadire la contrarietà a un regolamento, entrato in vigore il 4 ottobre del 2017. In particolare la contestazione riguarda quel passaggio che prevede, per i cittadini di stati non appartenenti alla Ue che volessero ricevere l’accesso alle prestazioni sociali del Comune, la presentazione di documenti aggiuntivi rispetto a quelli previsti per legge. Scuola compresa. L’appuntamento, si legge sul comunicato, è “per martedì 16 ottobre, dalle 8.30 alle 20, davanti al municipio di Lodi”.
Sommario
Le reazioni politiche al caso dei bambini di Lodi
Come ricorda Repubblica, sono stati tanti i politici che hanno voluto schierarsi contro quella che giudicano una vera discriminazione da parte del sindaco leghista Sara Casanova. Da Matteo Renzi al segretario del Pd, Maurizio Martina, fino ad arrivare a Susanna Camusso e a Carlo Calenda.
Eccolo. Vediamo che persone siamo. #Lodi pic.twitter.com/YuJFhaVewN
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 13 ottobre 2018
I numeri
Il comitato, come racconta il Corriere della Sera, si è soffermato maggiormente su alcuni numeri particolarmente significativi e i relativi disagi: “Le domande di accesso agevolato ai servizi arrivate al Comune di Lodi da parte di persone non comunitarie sono state – al 1 ottobre – 316 di cui 177 per la mensa, 75 per lo scuolabus, 43 per pre e post scuola, 23 per asilo nido. Sulla base di queste domande possiamo stimare un fabbisogno teorico per sostenere l’accesso dei bambini ai servizi per l’intero anno scolastico – ossia fino a giugno 2019 – di circa 220.000 euro”. Tutto dipenderà dalle decisioni del Tar riguardo al ricorso presentato in questi giorni ma le perplessità sulla legittimità e sul buon senso della decisione, anche da parte del ministro Bussetti, rimangono.
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