Stile di vita

 Storia e varianti del caffè con ghiaccio, la bevanda dell’estate salentina

AGI – Il caffè con ghiaccio? La sua versione più popolare in Italia è nata a Lecce e poi si è diffusa nel resto della Penisola. In breve, consiste in un bicchiere di vetro colmo di cubetti, espresso e latte di mandorla mischiati insieme. La ricetta di rigore vuole: 1 espresso corto 20/22 ml, 1 shot di latte di mandorla, ghiaccio quanto basta fino a colmare l’intero bicchiere.

Poi c’è la variante “con crema”, che presuppone due espressi uniti in un mixer insieme a due cubetti di ghiaccio. Una volta shakerati, “tenere da parte la crema e preparare un altro espresso”. Poi, in un bicchiere di vetro “versare la crema, lo shot di espresso, il latte di mandorla e ghiaccio fino a riempimento”.

Sono i consigli del Gambero Rosso che in un servizio a carattere storico precisa che “la combinazione di acqua e ghiaccio non è nata in Puglia. Anzi, le prime apparizioni di questo mix risalgono a secoli fa in paesi molto lontani dal Mediterraneo”. Tuttavia, questa bevanda, forse tra le più consumate d’estate, ancor oggi resta “fortemente ancorata alla terra d’origine”.

Ad ogni modo la tradizione del caffè con ghiaccio si basa su “pochi scritti e pressoché nessuna testimonianza”, sottolinea il mensile gourmet. E una delle tesi più accreditate vuole che “siano stati i francesi i primi a servire del caffè freddo”, il Mazagran, chiamato così dal nome della legione dei soldati francesi in Algeria. In ogni caso, racconta il Gambero, “già dalla seconda metà dell’Ottocento in Vietnam, uno dei maggiori paesi produttori di caffè, si utilizzava questa combinazione, con una ricetta chiamata Cà phê đá”. La base è un caffè tostato scuro e macinato grossolanamente, estratto con la french press. Anche in questo caso, come per il caffè leccese, “ricorre un elemento dolce, il latte condensato, con aggiunta di ghiaccio”.

Dal Vietnam questa bevanda, così come il caffè stesso, “si è iniziata a diffondere molto di più a partire dai primi anni del Novecento. Fino ad arrivare nel Sud America, più precisamente in Cile”. Qui, c’è la tradizione del Cafè Helado, bevanda tutt’oggi molto popolare durante l’estate.

Irresistibile per i palati più golosi, “il caffè con ghiaccio in stile cileno si compone di espresso, polvere di caffè, crema cantilly, cannella, semi della bacca di vaniglia, dulce de leche e mandorle tritate o nocciole”. Al drink ipercalorico può essere aggiunto, a piacere, anche del gelato alla vaniglia. “Naturalmente, oggi non tutti questi elementi vengono utilizzati insieme, e la maggior parte dei clienti può scegliere a proprio gusto il mix preferito”, precisa la rivista dei consumatori curiosi e golosi.

Ma non finisce qui: in Australia, invece, esiste una versione più contemporanea del caffè con ghiaccio: si tratta di una sorta di milkshake non mescolato, servito con gelato e panna montata. La bevanda comprende spesso anche sciroppo, panna, cacao in polvere e chicchi di caffè. “Quella australiana è una versione molto più commerciale”, spesso venduta preconfezionata nei supermercati e addirittura disponibile anche nei distributori automatici. Altre varianti simili sono ampiamente diffuse in Germania, Stati Uniti, Canada. E così via nel resto del mondo.

In definitiva, sono tanti i popoli che durante la stagione calda “amano deliziarsi con un buon caffè in versione estiva”: gelato, crema, panna fino ad arrivare alla casalinga granita di caffè.

La lista delle proposte non ha limiti, ma una leggenda narra che il Salento abbia importato dalla penisola iberica questa usanza, precisamente da Valencia, dove sulla costa orientale vive ancora la tradizione del Café del Tiempo, a base di ghiaccio e agrumi. A Lecce, il re del caffè con ghiaccio è Edoardo Quarta, nota famiglia di torrefattori salentini, ideatore di una “linea di caffè di ricerca”.

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