Cronaca

Quanti morti ci sarebbero stati in Italia senza le misure di contenimento?

Quante morti si sono evitate grazie alle misure di contenimento messe in atto in Italia (e più in generale in Europa)? Uno studio dell’Imperial College di Londra pubblicato ieri su The Lancet si azzarda a ipotizzare un numero choc: 60 mila decessi evitati in Europa, ben 40 mila solo in Italia. Dove, si legge nello stesso studio, addirittura il 9,8% della popolazione sarebbe contagiato, pari a 5,9 milioni di persone. Un numero cui si arriva sulla base dell’analisi matematica dei dati dai Paesi europei, che vengono letti attraverso diversi parametri: il numero dei decessi, il tempo di incubazione del virus, le misure prese dai singoli paesi.

Un dato che però gli esperti di epidemiologia e statistica contestano, perché non tiene conto delle notevoli differenze regionali che si registrano in Italia, ma che comunque sembra confermare ciò che ormai sostiene quasi unanime la comunità scientifica: i casi reali nel nostro Paese sono molti di più di quelli censiti. Più significativa l’altra parte dell’analisi dello studio, relativa a quante vite umane si sono salvate.

“I colleghi inglesi – spiega il virologo Roberto Burioni sul suo sito Medical Facts – hanno valutato gli effetti in 11 Paesi europei (a partire dall’Italia) di misure assolutamente straordinarie, come la chiusura delle scuole, la proibizione degli assembramenti e per ultimi, ma non per importanza, l’isolamento domiciliare, il distanziamento sociale e la chiusura totale delle attività non indispensabili. La messa in atto di queste misure h un obiettivo ben preciso: far scendere al di sotto dell’unita’ l’ormai famoso tasso basico di riproduzione (R0), ovvero il numero di soggetti che possono essere infettati da chi è già infetto”. 

“Se R0 è inferiore a 1 – prosegue – l’epidemia pian piano va spegnendosi. I colleghi hanno proprio calcolato come l’R0 è andato diminuendo a seguito delle misure implementate e per far questo si sono basati sull’andamento temporale dei contagi e dei decessi. Gli autori hanno stimato che, a seguito delle varie misure messe in atto, il valore di R0 è diminuito drasticamente in tutta Europa e – sembra quasi paradossale dirlo – gran parte dell’effetto si è manifestato proprio nei Paesi più colpiti, Italia in testa. Nel nostro Paese, il valore di R0 sarebbe sceso a 1 praticamente subito”.

Sulla base di questo i ricercatori hanno fatto una valutazione di quanti morti in più ci sarebbero state negli 11 Paesi europei analizzati, se queste misure non fossero state prese. Il numero è impressionante: 60.000 morti evitate entro la fine di marzo. In gran parte, quasi 40 mila, in Italia. “Questo studio – commenta Burioni – rende giustizia anche agli sforzi (in molti casi eroici) di chi ha cambiato la propria vita restando chiuso fra quattro mura. Ecco: anche questo comportamento ha salvato, sta salvando vite. Restando a casa, ognuno di voi lo sta facendo. Continuate a farlo. È soprattutto grazie a questo che si inizia a vedere una luce chiara in fondo al tunnel”. 

Post simili: