Cronaca

Le tappe dell’inchiesta Consip, tra veleni e fughe di notizie

inchiesta consip lotti del sette

Sono attendibili le dichiarazioni testimoniali dell’ex amministratore delegato di Consip Luigi Marroni, quando disse che più fonti lo avvertirono nell’estate del 2016 che c’era un’inchiesta penale in corso sui vertici dell’azienda. La sua credibilità, di cui è sempre stata convinta la procura di Roma, ha superato il vaglio del gup Clementina Forleo che ha rinviato a giudizio l’ex ministro dello sport Luca Lotti e altre quattro persone per la fuga di notizie legate alla Centrale acquisti della pubblica amministrazione su cui inizialmente aveva indagato la procura antimafia di Napoli nel 2016 assieme ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico, puntando l’attenzione sui presunti legami con la camorra di alcuni dipendenti dell’impresa legata ad Alfredo Romeo impiegati nell’ospedale partenopeo Cardarelli.

Gli accertamenti, poi approdati per competenza a Roma, dovevano far luce sulle irregolarità della gara d’appalto, suddivisa in 18 lotti e bandita nel 2014, del valore di 2,7 miliardi di euro, la Facility Management (FM4), che si occupava della fornitura di servizi (come pulizia e manutenzione) per gli uffici della Pubblica amministrazione. Per il gup Forleo, andranno ora a processo, oltre a Lotti, anche l’ex comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, il generale dell’Arma, Emanuele Saltalamacchia, il presidente all’epoca dei fatti di Publiacqua, società partecipata del Comune di Firenze, Filippo Vannoni, e l’imprenditore di Scandicci, Carlo Russo. Scagionati da ogni accusa il maggiore Gianpaolo Scafarto, ora assessore alla legalità e alla sicurezza a Castellammare di Stabia e il colonnello Alessandro Sessa

Sull’intera vicenda pende poi la decisione del gip Gaspare Sturzo che per il 14 ottobre prossimo ha fissato la camera di consiglio relativa alla richiesta di archiviazione (per il momento non accolta) avanzata dalla procura nei confronti di Tiziano Renzi, padre dell’ex premier indagato per traffico di influenze illecite, dell’imprenditore Alfredo Romeo e del suo ‘consigliere’, l’ex parlamentare del Pdl Italo Bocchino (accusati di corruzione e turbativa d’asta), coinvolti in un procedimento parallelo di Consip.

L’archiviazione era stata sollecitata dai pm anche nei confronti di Lotti (per un episodio di rivelazione del segreto d’ufficio), di Saltalamacchia (per un caso di rivelazione del segreto d’ufficio), di Russo (turbativa d’asta, stesso reato per il quale erano indagati l’allora ad di Grandi Stazioni, Silvio Gizzi, l’ex ad di Consip Domenico Casalino e il dirigente Francesco Licci).

Queste le tappe principali di questa complessa vicenda giudiziaria:

  • 22 DICEMBRE 2016 – Il Fatto Quotidiano fa uno scoop con un articolo dal titolo “La soffiata, gli appalti e papà Renzi. Indagato il comandante dell’Arma”. Il riferimento è all’iscrizione sul registro degli indagati del generale, Tullio Del Sette, per rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento per aver detto all’allora presidente Consip, Luigi Ferrara, che c’era un’indagine in corso riguardante l’imprenditore Alfredo Romeo e averlo invitato a non parlare troppo al telefono. Analogamente è anche l’ad dell’epoca Luigi Marroni a rivelare agli inquirenti di aver saputo di indagini in atto dal generale, Emanuele Saltalamacchia, e dal ministro dello Sport, Luca Lotti.
  • 1 MARZO 2017 – Romeo viene arrestato per corruzione in concorso con l’ex funzionario Consip, Marco Gasparri, finito ai domiciliari e poi liberato il 16 agosto dal Riesame. Nell’arco di tre anni, secondo l’accusa, Gasparri avrebbe ricevuto 100 mila euro in contanti dall’imprenditore cui in cambio dava consigli e suggerimenti su come presentare le offerte per l’aggiudicazione di alcuni lotti dell’appalto FM4. Il processo a Romeo è ancora in corso, mentre Gasparri ha chiuso i conti patteggiando una condanna a un anno e 8 mesi di reclusione. 
  •  3 MARZO 2017 – Viene interrogato in procura, a Roma, Tiziano Renzi, indagato per concorso in traffico di influenze illecite assieme all’ex parlamentare Italo Bocchino, ‘consigliere’ di Alfredo Romeo, e allo stesso imprenditore campano. Indagato anche Carlo Russo, amico di famiglia di Renzi senior.
  • 4 MARZO 2017 – La procura di Roma revoca ai carabinieri del Noe le indagini sul caso Consip alla luce delle “ripetute rivelazioni di notizie coperte da segreto” istruttorio. Gli accertamenti vengono affidati al Nucleo Investigativo di Roma dell’Arma dei Carabinieri.
  • 7 GIUGNO 2017 Indagato per falso il capitano del Noe, Gianpaolo Scafarto: avrebbe alterato il contenuto di un’informativa consegnata ai pm per incastrare il padre del premier Renzi.
  • 27 GIUGNO 2017 – Per violazione del segreto d’ufficio vengono indagati il pm di Napoli, Henry John Woodcock, e la giornalista Rai, Federica Sciarelli: secondo i magistrati romani la conduttrice del programma ‘Chi l’ha visto?’ avrebbe fatto da tramite tra il magistrato e un giornalista del ‘Fatto Quotidiano’, Marco Lillo, per la pubblicazione di una serie di notizie coperte da segreto nel dicembre 2016, nel periodo cioè in cui l’indagine era passata per competenza da Napoli e Roma. 
  • LUGLIO 2017 – Il capitano Ultimo, al secolo Sergio De Caprio (già vicecomandante del Noe) e altri 20 suoi collaboratori, che erano transitati all’Aise, rientrano nell’Arma. A determinare il loro ritorno tra i carabinieri le polemiche legate al caso Consip e, in particolare, al fatto che alcuni ex colleghi del Noe, Scafarto in testa, avrebbero continuato a collaborare con quei colleghi del Nucleo operativo ecologico poi passati ai Servizi. Secco il commento di De Caprio che parla di “autonoma decisione”, fatta – afferma – per evitare “strumentalizzazioni sul nostro operato, sempre corretto” e tutelare sia i Servizi che i Carabinieri, dopo le “insinuazioni e le manipolazioni della realtà” fatte dai media. 
  • 18 DICEMBRE 2017 – La procura chiude l’inchiesta nei confronti di 21 persone, in rappresentanza di undici società, per il reato di turbativa d’asta a conclusione degli accertamenti sulla gara Fm4. Le indagini svelerebbero l’esistenza di un sistema sistematico di accordi preventivi di aziende finalizzato alla spartizione dei lotti in gara. Tra i 21, ci sono Alfredo Romeo della Romeo Gestioni spa ed Ezio Bigotti, presidente del cda della Sti e poi presidente di Exitone spa. Altre sei persone, tra dirigenti e responsabili legali di tre cooperative (Cns, Manutencoop Facility Management spa e Roma Multiservizi spa), rischiano il processo per turbativa d’asta nell’ambito dell’inchiesta della procura su una gara Consip, chiamata ‘Scuole Belle’, bandita verso la fine del 2012, da oltre un miliardo e 600 milioni di euro, per l’affidamento del servizio di pulizie nelle scuole italiane.
  • 20 DICEMBRE 2017 – Per depistaggio finiscono sotto inchiesta Gianpaolo Scafarto (nel frattempo diventato maggiore) e il suo superiore, il colonnello Alessandro Sessa.
  • 17 GENNAIO 2018 – Il gip archivia, su richiesta della procura, il filone di indagine che chiama in causa Woodcock e la giornalista Rai. Non erano stati loro a veicolare al ‘Fatto Quotidiano’ le prime notizie riservate dell’inchiesta Consip.
  • 5 GIUGNO 2018 – La quinta sezione penale della Cassazione rigetta il ricorso presentato dalla procura di Roma contro l’ordinanza del tribunale del Riesame che, a marzo, aveva annullato la sospensione dal servizio per un anno di Scafarto disposta a gennaio dal gip nei confronti del militare.
  • 29 OTTOBRE 2018 – La procura chiude l’inchiesta nei confronti di Lotti, Saltalamacchia, Del Sette per la fuga di notizie su Consip, nei riguardi di Scafarto, Sessa, Filippo Vannoni (presidente di Publiacqua per favoreggiamento) e dell’imprenditore Carlo Russo (per millantato credito). Chiesta l’archiviazione per Tiziano Renzi, ritenuto comunque poco credibile nella ricostruzione della vicenda, e Italo Bocchino.
  • 14 DICEMBRE 2018 La procura chiede il rinvio a giudizio per 7 persone. Tra loro ci sono l’ex ministro della Sport Luca Lotti e l’ex Comandante Generale dell’Arma Tullio Del Sette, assieme al comandante della Legione Toscana dei Carabinieri, Emanuele Saltalamacchia (indagato per favoreggiamento) e all’ex carabiniere del Noe e oggi assessore alla Sicurezza di Castellammare di Stabia, Gianpaolo Scafarto, accusato di aver “truccato e depistato” l’inchiesta per “incastrare” Tiziano Renzi, papa’ dell’ex premier Matteo.
  • 4 MARZO 2019Il caso Consip si chiude davanti alla sezione disciplinare del Csm con la sanzione della censura per il pm napoletano Woodcock e l’assoluzione per la collega Celestina Carrano. Woodcock viene ‘condannato’ soltanto per il capo di incolpazione relativo ai ‘virgolettati’ sul caso Consip contenuti in un articolo di ‘Repubblica’ dell’aprile 2017: secondo la procura generale della Cassazione, questi avrebbero rappresentato una “grave scorrettezza” nei confronti sia dell’allora procuratore facente funzioni Nunzio Fragliasso, sia dei pm della Capitale titolari del filone romano dell’indagine. La sezione disciplinare ha ritenuto Woodcock responsabile del solo addebito della “scorrettezza” nei riguardi di Fragliasso, escludendola invece nei confronti dei pm di Roma. Caduta, invece, l”accusa’, contestata sia a Woodcock che a Carrano, di aver violato i doveri di “imparzialità, correttezza e diligenza”, con le modalità in cui, il 21 dicembre 2016, venne svolto l’interrogatorio di Filippo Vannoni, all’epoca consigliere economico di Palazzo Chigi, sentito come persona informata sui fatti e non come indagato, dunque senza l’assistenza di un difensore.
  • 28 MAGGIO 2019 – Comincia l’udienza preliminare davanti al giudice Clementina Forleo per l’esame della richiesta dei sette rinvii a giudizio.
  • 25 LUGLIO 2019 – Il gip Gaspare Sturzo boccia la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura, tra gli altri, anche per Renzi senior e Bocchino e fissa la camera di consiglio al 14 ottobre 2019.
  • 3 OTTOBRE 2019 – Il gup Clementina Forleo rinvia a giudizio Lotti, Del Sette, Saltalamacchia, Russo e Vannoni. Proscioglie invece Scafarto e Sessa.

Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it.

Post simili: