Cultura

Gli italiani che si contendono il World Press Photo

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Raymond Roig / Afp

Il fotografo italiano Daniele Volpe

Due italiani, Marco Gualazzini e Lorenzo Tugnoli, potrebbero aggiudicarsi il World Press Photo 2018, il più importante contest fotogiornalistico del mondo. Entrambi gareggiano per la categoria Story of the Year. Gualazzini con il progetto “La crisi del lago Ciad”, l’ultimo dei numerosi che il fotografo classe ’76 originario di Parma ha seguito in Africa negli ultimi anni (accolti in passato dalla critica con altrettanto entusiasmo altri suoi reportage, tutti rintracciabili sul suo sito personale, come quello sulla microfinanza in India, sulla libertà di espressione in Myanmar o sulla discriminazione contro le minoranze in Pakistan).

Tugnoli invece punta al premio con i suoi scatti che raccontano la crisi nello Yemen; il fotografo nel 2010 ha lasciato l’Italia per trasferirsi prima in Afganistan e poi in Libano e da allora collabora regolarmente con importanti redazioni come Washington Post, The Wall Street Journal, Time Magazine e New York Times, dove il suo reportage è stato pubblicato.

Tra i finalisti della categoria “General News” anche un altro italiano, Daniele Volpe, che invece ha deciso di trasferirsi in Guatemala per raccontare più da vicino le questioni relative ai diritti umani e alla giustizia sociale in America Latina. La World Press Photo è in realtà un’organizzazione no-profit con sede ad Amsterdam fondata nel 1955.

Ogni anno, una volta assegnati i premi all’interno della Oude Kerk (in olandese “Chiesa vecchia”), la più antica chiesa di Amsterdam, le foto vengono allestite in una mostra itinerante che viene visitata in media ogni anno da circa un milione di persone in 40 paesi differenti. Il concorso si divide in 10 categorie: “Sport News”, “General News”, “People in the News”, “Sports Action”, “Sports Features”, “Contemporary Issues”, “Daily Life”, “Portraits”, “Arts and Entertainment” e “Nature”.

Da 1955 ad oggi solo due italiani sono riusciti ad aggiudicarsi il premio come “Photo of the Year”, quella che finisce poi nella locandina ufficiale della mostra e che frutta circa diecimila euro: Francesco Zizzola nel 1997 e Pietro Masturzo nel 2010. L’anno scorso a vincere la suggestiva foto di Ronaldo Schemidt che è riuscito a catturare la corsa di un ragazzo con la maglietta in fiamme durante le manifestazioni in piazza a Caracas contro il governo venezuelano di Maduro. La giuria, quest’anno presieduta da Whitney C. Johnson di National Geographic, e che è formata per ogni categoria da professionisti del settore, ha dichiarato di aver ricevuto 78,801 fotografie di 4.738 fotografi da 129 paesi diversi. 

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