Cronaca

“Sogni”, il cortometraggio che trasforma l’Alzheimer in drammatica poesia

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Agf

Loretta Goggi

I titoli di coda di “Sogni”, il cortometraggio che riesce a trasformare in poesia una delle malattie contemporanee più devastanti, sono un pugno nello stomaco. Recitano “Ogni tre secondi nel mondo una persona sviluppa una forma di demenza” ricordando quindi che in Italia “Sono circa 700 mila i malati di Alzheimer” e lo spettatore li legge dopo undici toccanti minuti che per il loro impatto emotivo valgono quanto un trattato scientifico. Tanto che Giuseppe Casale, direttore sanitario di Medica Group Casilino, dove è stato girato il corto, sostiene che in quanto a veridicità sugli effetti della malattia, “Sogni” sembra pensato da un malato di Alzheimer.

Invece il corto prodotto da Giorgio Chessari per IIP l’ha scritto e diretto Angelo Longoni traendo l’ispirazione dall’esperienza vissuta con una sua zia: “Aveva l’Alzheimer e quando parlavo con lei avevo la sensazione che si rivolgesse non a me ma a qualcun altro, in un altro tempo e in un altro luogo. Mi parlava come se fossi stato un bambino. È una sensazione incredibile che mi ha dato l’idea di raccontare la drammatica poesia di questa malattia creando, come solo con il cinema si può fare, la magia di una realtà spostata. E ho subito pensato che Loretta Goggi fosse perfetta per interpretarlo”. 

Goggi, che l’ha definito il ruolo “più drammatico” della sua vita, nel corto interpreta magistralmente una malata ospite di una struttura sanitaria, diretta da sua sorella Daniela Goggi (al suo ritorno sugli schermi dopo decenni di fermo) visitata quotidianamente dalla figlia che però una mattina non la trova in camera e va alla sua ricerca con la responsabile della struttura e il custode.

Agli spettatori si presenta pallida, con i capelli legati e lo sguardo spento, prima nella palestra, intenta a far rimbalzare ossessivamente una palla, poi proiettata in un suo sogno-ricordo dove lei si vede più giovane, elegante, ancora bella, e ancora con suo marito, che nella realtà l’ha lasciata da tempo. Nel suo ritorno a un più roseo passato è accompagnata da una bambina (sua figlia, così come la ricorda lei) che la guida verso la speranza, mai abbandonata, di ricongiungersi con suo marito, e la cui immagine si alterna, nella sua mente e nel film, con quella della figlia adulta, quella della cruda realtà , che le spiega di averla dovuta far ricoverare in clinica, perché non poteva stare più da sola. “Perché, ho fatto qualcosa di brutto?” chiede lei. Un infermiere la troverà alla fine nel garage della struttura, su un’auto, dove lei ha immaginato di aver parlato con suo marito, interpretato da Francesco Montanari, e di averlo finalmente perdonato.

All’anteprima di Sogni all’Anica, dove il presidente Francesco Rutelli  ha sottolineato l’importanza del cinema nella sensibilizzazione su tematiche così profonde, si sono commossi un po’ tutti i presenti comprese le due Goggi, che hanno raccontato di essere state spinte anche loro verso il corto dopo aver vissuto l’Alzheimer in famiglia.“Purtroppo anche Daniela ed io abbiamo avuto un’esperienza con una nostra cugina”, ha racconta la protagonista. “Si è ammalata a 70 anni, se ne è andata a 78, l’anno scorso. 

Era una donna piena di vita ma, con la malattia ha perso la memoria, la voglia di vivere e anche quella di mangiare. Se ne è andata poco più di un anno fa e l’unica persona che ha riconosciuto fino all’ultimo momento è stato il marito che l’ha sempre accudita. Penso che con Sogni possiamo aiutare a sensibilizzare le persone su un problema che, purtroppo, ormai riguarda molti di noi e nello stesso tempo esprimere la nostra vicinanza ai familiari di chi è malato, facendoli sentire meno soli nell’assistere chi si trova a vivere una sorta di vita tra realtà e sogno”.

Il cortometraggio di Longoni, che ha scelto sua figlia Beatrice per il ruolo della bambina che conduce la Goggi verso il suo sogno consolatorio, adesso prenderà la strada dei festival. Ma Giuseppe Casale, direttore sanitario di Medica Group Casilino, dove è stato girato il corto, si adopererà affinché, oltre alla strada dei festival, Sogni prenda anche quella delle università e delle scuole infermieristiche.

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