Cronaca

La paura del coronavirus contagia Twitter e diventa politica

coronavirus social 

CREDITLI XIN / ZH0075 / AFP CHINA XTRA
 

Coronavirus 

L’epidemia di coronavirus è un’emergenza sanitaria mondiale: a confermarlo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’epidemia partita da Whuan attualmente ha contagiato circa 10 mila persone provocando 213 morti in Cina. Basti pensare che il numero dei contagi ha superato il numero totale di casi dell’epidemia di Sars. All’aumento dei contagiati, il cui numero è diffuso dai media e immediatamente ripreso sulle piattaforme online social, aumentano in egual modo i volumi delle conversazioni.

Dal 22 gennaio a oggi assistiamo ad una crescita progressiva come si nota dal grafico. Fino ad ora si sono registrati quasi 100 mila tweet e quasi 400 mila condivisioni. Solo in Italia siamo a 40 mila conversazioni, con oltre 80 mila retweet

Dall’analisi delle emozioni è sorprendente notare il 7% di gioia e il 4% di ammirazione presenti all’interno dei contenuti pubblicati: sono infatti tantissimi i tweet di utenti che non si prestano al panico e alla preoccupazione, pubblicando meme e contenuti ironici. Ma anche risentimento nei confronti di chi diffonde inutile allarmismo.

Sempre analizzando le emozioni l’80% dei casi troviamo disapprovazione, rabbia e paura , e la politica italiana non è indenne. Tantissimi post che chiamano in causa Matteo Salvini. Inevitabili anche molti contenuti sui migranti, all’insegna della diffidenza e pregiudizi.

Tra i politici è proprio Matteo Salvini a utilizzare l’epidemia in corso per criticare le politiche migratorie del Governo, con un contenuto su Twitter molto discusso in grado di ottenere oltre 2000 condivisioni. 

Non mancano coloro che cercano versioni alternative all’insorgenza dell’emergenza sanitaria in atto: in poche ore su Twitter abbiamo osservato dei thread a sfondo complottista, e sulla presunta scarsa trasparenza della Cina: il coronavirus sarebbe stato creato in laboratorio e poi accidentalmente sfuggito al controllo degli scienziati cinesi. Ma vi è persino una versione più perfida: virus creato ad hoc per consentire alla case farmaceutiche di fare business coi vaccini, all’interno di un accordo USA-Cina siglato al forum di Davos.

Teorie prive di qualsiasi fondamento che tuttavia sono circolate in rete attraverso oltre mille contenuti pubblicati e più di tremila condivisioni, ma rapidamente esaurite in appena due giorni.

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