Cronaca

Chiude la Funicolare Mergellina (come ogni estate) per mancanza di personale

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Funicolare Mergellina

Se i trasporti a Napoli sono un’opinione, tra luci e ombre di un sistema fragile e devastato dai conti in rosso, e solo in parte sanato per quanto riguarda quelli su gomma da un concordato, la funicolare è da sempre per i napoletani la certezza. Quattro linee monorotaia che con 3 chilometri di binari e 16 stazioni assicurano i collegamenti tra i tre strati della città, i quartieri sul mare, quelli a mezza collina e la parte alta del Vomero e dell’Arenella.

Una certezza che per una parte dei 55 mila utenti giornalieri della funicolare l’estate non sia un buon periodo. La linea della Centrale, la più antica, che risale all’800, il primo agosto 2016 fu sospesa per una manutenzione straordinaria all’impianto mai ammodernato prima; 10 mesi di tribolazioni per studenti, professionisti e casalinghe, ma anche per i turisti che volevano raggiungere Castel Sant’Elmo, la villa Floridiana o il museo di San Martino con la Certosa.

Quella di Mergellina, che collega Posillipo con il lungomare cittadino, anche questa estate come ogni anno ha uno stop dal 30 giugno fino a settembre per carenza di personale. Un situazione che ha generato proteste, come racconta un reportage del quotidiano Mattino, rispetto le quali, sempre dalle colonne del giornale, Nicola Pascale, amministratore unico di Anm, società che gestisce il sistema integrato dei trasporti cittadini, controllata al 100% da Napoli Holding, che è del Comune, ha un’unica risposta: “Il servizio è ridotto per il calo passeggeri, è commisurato all’effettiva domanda”.

Quanto alla navetta bus sostitutiva, il 621, dovrebbe passare ogni 20 minuti ma tarda di frequente ed è spesso talmente affollata da non poter essere utilizzata.

Il sindaco di Napoli, interpellato dall’Agi, fa sapere attraverso il suo portavoce che della situazione trasporti non parla. La I municipalità, ritiene la circostanza di “una gravità inaudita”, come dice il presidente Francesco de Giovanni, ma non ha voce in capitolo. “Come legale dell’Adiconsum partenopeo, ricevo costantemente lamentele da parte dell’utenza che, in buona sostanza, vorrebbe vedersi tutelata, ottenendo se non il rimborso degli abbonamenti o dei ticket acquistati, quantomeno un indennizzo per quanto quotidianamente è costretta a subire. E ne abbiamo avute anche per la funicolare di Mergellina. Purtroppo andiamo anche noi in difficoltà, dal momento che la tutela oggi giuridicamente possibile è minima se non inesistente”, spiega all’Agi l’avvocato Giuseppe Billi.

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Funicolare Mergellina

Nel caso di Anm, difatti, la “Carta della Mobilità prevede al massimo la possibilità di sporgere un reclamo e solo in seconda istanza alla Autorità di Regolazione dei Trasporti. Reclami che comportano solo l’avvio di procedure interne di verifica, ma non prevedono alcun benefit in favore dell’utenza. Piccoli spiragli a tutela dell’utenza potranno vedersi non prima di aprile 2020, allorquando diventerà operativa la class action introdotta dalla legge 31/2019”.

“Stiamo preparando un esposto che presenteremo la prossima settimana su tutti i disservizi del trasporto pubblico locale napoletano, dalla funicolare di Mergellina ai ritardi della Circumvesuviana e gli stop senza motivo della metropolitana”, anticipa all’Agi Rosario Stornaiuolo, presidente di Federconsumatori cittadina. “Napoli ormai è una città di turismo – aggiunge – ed è inaccettabile che non garantisca servizi, non dico ai residenti che magari non vanno in vacanza anche per ragioni economiche ma a chi sceglie di visitare la terza città d’Italia, perché tutto il personale di una azienda va in ferie nello stesso periodo”.

“È fuori di ogni logica che il trasporto sia a scartamento ridotto perché il personale è in vacanza – gli fa eco Giuseppe Ursini, presidente del Codacons Napoli – Anm e Comune hanno una grande responsabilità e dovranno spiegare anche alla Corte dei Conti dove vanno a finire le risorse appostate per le spese di manutenzione di funicolari e metro’ che sono spesso fermi per mancanza di manutenzione. Certo che lo stop della funicolare di Mergellina ha generato proteste, ma solo attraverso i giornali. Gli utenti napoletani non si rivolgono davvero alle associazioni di tutela dei consumatori. Magari ci telefonano, ma poi prevale la volontà di arrangiarsi, e vedi la corsa al taxi collettivo o all’autostop che racconta il Mattino, ma soprattutto la ricerca di percorsi alternativi con le linee bus funzionanti…insomma la rassegnazione tradizionale partenopea”.

“Sì – annuisce Stornaiuolo – la tendenza è a pensare ‘tanto è così che deve andare’, e a cercare una propria soluzione personale”. Dunque non resta che il taxi, o l’attesa, magari giocando per ingannare il tempo qualche numero al lotto: quello della linea del bus che dovrebbe prima o poi arrivare, il 45 che è nella tradizione del tranviere, i minuti necessari per vedere il mezzo spuntare all’orizzonte, o il 10 che indica nella Smorfia l’attesa di una persona viva, per non perdere la speranza.

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