Cronaca

Alcuni bambini del rione Tamburi dovranno cambiare scuola

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I bambini e i ragazzi delle scuole Deledda e De Carolis del rione Tamburi di Taranto oggi torneranno sì a scuola ma non nelle loro aule, visto che i due edifici restano chiusi sino a fine anno scolastico per decisione del sindaco Rinaldo Melucci in quanto ubicate vicino alle collinette ecologiche ex Ilva, ora Arcelor Mittal, collinette trovate inquinate. Andranno a lezione nelle aule delle scuole scelte in alternativa, Vico, Gabelli e Giusti, sempre nello stesso quartiere.

Per la Deledda e la De Carolis, che erano chiuse dallo scorso 2 marzo su ordinanza del sindaco, il Comune ha infatti scelto di prorogare la chiusura in quanto non avendo ancora fornito Arpa Puglia e Asl Taranto le nuove analisi ambientali sullo stato delle collinette, non ci sono, allo stato, elementi tali che possano far ritenere opportuno modificare la decisione assunta un mese fa.

Il sindaco ha infatti disposto che Arpa prosegua gli accertamenti sulla qualità dell’aria dentro e fuori le due scuole per vedere se le collinette, sequestrate a febbraio dalla procura tarantina, costituiscono ancora o meno un grave pericolo ambientale. E l’Arpa ha confermato che le analisi le sta effettuando e che all’esterno delle scuole sarà anche posizionata una stazione mobile di rilevamento della qualità dell’aria in aggiunta alle centraline fisse già esistenti. La scelta del sindaco di Taranto di prorogare ora la chiusura delle due scuole ben oltre i 30 giorni della prima fase è stata accolta con molte proteste dai genitori degli alunni. 

Secondo loro, al pari di diversi residenti ai Tamburi, ancora una volta chiudendo le scuole si colpisce il diritto allo studio e non si interviene invece sulle fonti inquinanti, cioè la fabbrica siderurgica. Intanto, nel rione Tamburi si segnalano molte richieste di genitori che chiedono alle scuole frequentate dai propri figli il nulla osta per andare negli istituti di un quartiere diverso. I genitori vantano infatti un’opzione nella scelta della scuola cui mandare i propri figli e questa sarà soprattutto esercitata con l’avvio del prossimo anno scolastico. 

I cittadini si mobilitano di nuovo

Nel frattempo, per il 5 aprile, all’esterno dell’Asl di Taranto, ci sarà un presidio del movimento di cittadini che si raccoglie attorno alla pagina Facebook “Ancora vivi” e che sta organizzando una manifestazione di protesta all’esterno del siderurgico di Taranto per il 4 maggio. In vista di questa nuova mobilitazione, che segue quella del 25 febbraio con la fiaccolata con migliaia di persone per ricordare le giovanissime vittime dell’inquinamento, sulla pagina Fb in questione vengono pubblicate foto di cittadini che tengono ben in evidenza una lavagnetta con il simbolo #4 (con riferimento appunto alla data della manifestazione) e sotto scritti slogan quali “Adesso basta decidiamo noi”, “Ora o mai piu’!”, “Salute e ambiente”.

Il presidio del 5 aprile davanti alla direzione generale Asl Taranto viene invece così motivato: “Denunciamo quanto accaduto lo scorso 25 marzo durante il consiglio comunale monotematico “ambiente e salute” sulla questione ex Ilva (ora Arcelor Mittal) a cui hanno preso parte anche Asl e Arpa. Il sindaco Rinaldo Melucci – si afferma – ha scelto ancora una volta di favorire gli interessi dell’industria anziché adempiere al suo dovere di garante della salute pubblica.

Tale scelta è stata supportata dalla maggior parte dei consiglieri comunali, con una richiesta di ulteriori trenta giorni per l’acquisizione di nuovi eventuali dati, nonostante gli enti preposti abbiano esplicitato chiaramente, durante lo stesso Consiglio, la propria preoccupazione nei confronti della situazione ambientale e sanitaria in cui versa la città di Taranto. Considerati i reiterati temporeggiamenti dell’amministrazione comunale, alle ore 10 di venerdì 5 aprile, l’assemblea permanente si riunirà all’esterno della sede Asl, sita in Viale Virgilio, per comunicare le iniziative che seguiranno nelle prossime settimane”. 

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