Cronaca

A Venezia l’acqua alta ha raggiunto i 119 cm  

Maltempo Venezia picco acqua alta 

Marco Bertorello / Agf

L’acqua alta in piazza San Marco

L’acqua alta a Venezia ha fatto registrare questa mattina fino a 119 centimetri, secondo quanto riporta il Centro Previsioni e Segnalazioni Maree. “Valore Osservato alle ore 7.25 Diga Lido 115 cm, Punta Salute 119 cm, Burano 119 cm, Chioggia 111 cm”, si legge in un tweet.

Per la giornata di oggi alle 6.50 era prevista una punta massima di acqua alta di 125-130 centimetri mentre per domani il picco massimo dovrebbe essere di 135 centimetri alle 7.35.

Albergatori: “Crollo senza precedenti delle prenotazioni dopo l’acqua alta”

Da metà novembre gli alberghi di Venezia registrano un calo di prenotazioni “senza precedenti, con una flessione che non si è avuta nemmeno in seguito all’attentato alle torri gemelle, che si aggiunge alle cancellazioni che si stanno rivelando inarrestabili anche per i primi mesi del 2020″.

Lo ha riferito il presidente dell’Associazione Veneziana Albergatori, Vittorio Bonacini, precisando nel corso di una conferenza stampa che nel primo mese vi è stato “un picco del 45% di disdette, mentre si continuano a cancellare eventi, convegni e altri importanti appuntamenti programmati in città fino alla prossima primavera. Se il Natale non è mai stato un periodo da tutto esaurito, un dato eclatante è quello del Capodanno: se l’anno scorso l’occupazione era al 100% quest’anno è sotto il 50%“.

Gli albergatori sottolineano la necessità di fare chiarezza sul fenomeno dell’acqua alta, perché le immagini dei tg hanno influito negativamente e non abbastanza viene fatto per sostenere l’immagine della città e per favorire il turismo. “L’evento straordinario del 12 novembre – ha spiegato Bonacini – è durato un’ora e mezza, la marea è scesa e nel giro di poche ore la situazione è tornata nella norma. I cittadini di Venezia, gli imprenditori e i loro collaboratori hanno fatto un lavoro incredibile e per chi visita la città non c’è alcun disagio né pericolo”.

“Venezia convive da sempre con il fenomeno dell’acqua alta che segue il ciclo della marea: per 6 ore cresce e 6 ore cala – ha aggiunto Bonacini – e i suoi cicli sono calcolati già per tutto il 2020 e non creano alcun disagio. Capita, ogni tanto e solo in alcune zone della città, di dover camminare su passerelle che vengono già predisposte appunto perché la marea non coglie i veneziani di sorpresa.

Che cosa è successo il 12 novembre? Una coincidenza rarissima di alcuni fattori a loro volta sporadici: una marea piu’ alta del normale per la luna piena e l’allineamento della terra, la luna e il sole, la laguna ‘gonfia’ per la bassa pressione nell’Alto Adriatico e il vento di scirocco che spingeva l’acqua sulla costa a una velocita’ di 126 chilometri orari”. Ma se l’acqua dopo un’ora e mezza l’acqua era già scesa, certe immagini sono più difficili da dimenticare, soprattutto se i dati delle maree vengono interpretati in modo sbagliato.

“Si rende quindi necessario fare chiarezza. Che cosa vuol dire una marea di 187 centimetri? Se quella fosse l’altezza reale noi saremmo tutti sommersi: in realtà il punto di partenza per calcolare la marea sulla città non è la pavimentazione ma un ‘punto 0 mareografico‘ di Punta della Salute.

La città è, per il 97% a circa 100 centimetri sopra il livello del medio mare. E quindi, per fare un esempio, una marea eccezionale di 140 centimetri, che già è rara, corrisponde in realtà a circa 60 cm di acqua nei punti più bassi della città, come piazza San Marco, e allaga circa il 54% del centro storico”. 

Il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca ha lanciato un appello al governo: “Se non si pensa a Venezia, è come non pensare al proprio Paese. Questa città è patrimonio universale e necessita di uno sforzo corale per riemergere metaforicamente dall’acqua alta. Da quanto tempo la Serenissima aspetta azioni adeguate rispetto alla prevenzione del rischio?

E’ una città sull’acqua, dunque particolarmente sensibile a specifici problemi atmosferici. Ma più ancora dei fenomeni meteorologici devastanti, fa paura l’indifferenza: il tema infatti non è solo Venezia ma è piuttosto la trascuratezza riservata al nostro turismo. A fronte di un patrimonio culturale, paesaggistico, monumentale ed artistico impareggiabile che dimostra di saper produrre cifre a tanti zeri, le imprese del settore ricettivo sembrano affacciarsi su una piazza vuota, priva di ascolto, perché a questo valore aggiunto non corrispondono misure adeguate. Tutto rientra in un’unica grande verità, e cioè che il turismo nel suo complesso deve tornare al centro dell’agenda di governo, la politica lo deve al Paese ed a tutti gli italiani”.

“Ora – ha concluso – è determinante prendere velocemente provvedimenti e comunicarli all’esterno. Perché le immagini dei tg che hanno fatto il giro del mondo certo non incentivano i turisti a visitare Venezia e il crollo delle prenotazioni ce ne dà palese conferma”.

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