Cronaca

A Roma la clownterapia continua con le videochiamate

La clownterapia ai tempi del coronavirus: come andare avanti, come dare sostegno ad anziani ricoverati o a casa, oppure a persone anche di età molto giovane (anche bambini e ragazzi) malati e ricoverati sapendo di non poter avere un contatto ravvicinato con gli stessi? Un clown di solito si caratterizza per la capacità di saper trovare, sorridendo, una soluzione ai problemi, anche inattesi, in scena, vuoi che si tratti della pista di un circo o del palcoscenico di un teatro.

E perché in tempi di forte costrizioni sociali non dovrebbe farlo, non provarlo a farlo, anche chi del far sorridere ne fa una missione, lo vive come volontariato? E infatti l’associazione Antas Onlus di Roma non si è arresa, non si è fermata ed ha fatto ricorso alla tecnologia. Esistono le videochiamate, esistono le app che mettono in contatto anche chi sta dall’altra parte del mondo, e allora sfruttiamole, si sono detti all’Antas, che raccoglie oltre 200 clownterapeuti di ogni età e genere, tanti studenti e tanti che hanno un’occupazione e che trovano il tempo e la volontà per aiutare gli altri, i piu’ bisognosi, quanti hanno bisogno oltre che delle cure anche di sorridere, di momenti di spensieratezza. E cosi’ il presidente Angelo Gigli, in arte Formaggino, e i suoi collaboratori hanno pensato alle videochiamate, utilizzandole in questo senso.

“Solitamente – spiega Paola, in arte Pilliciù – facciamo servizio il sabato all’Umberto I, nei reparti pediatrici e in ginecologia oncologica, al Pertini, al Policlinico Italia (RSA per anziani), la domenica invece a Ematologia Pediatrica (reparto dell’Umberto I), nella settimana a Neuropsichiatria Infantile (sempre reparto dell’Umberto I) e ‘Clown at Home‘, a casa di alcune vecchiette di San Lorenzo che vivono da sole.

Adesso quello che faremo sarà fare videochiamate con da una parte 3 clown e dall’altra il paziente che decide autonomamente di chiamarci tramite una locandina che trova in reparto. Finora il servizio e’ attivo solo con la ‘Clown at Home’, quindi videochiamiamo le ‘nonnine’. A breve inizieremo anche in ospedale”.
“Sarà strano e nuovo – commenta Pilliciù-, mancheranno il contatto e la fisicità, ma come clown ci basta leggere la gratitudine negli occhi dei pazienti e vedere i loro sorrisi: questo e’ l’obiettivo della nostra missione, e sono certa che lo raggiungeremo anche tramite uno schermo”. Anche questo è un modo per sconfiggere l’isolamento forzato, specie quello ancor piu’ grave che malati e anziani soli devono affrontare.

È possibile sostenere l’associazione effettuando un bonifico a BNL Ag 66 ABI 01005 CAB 03278 C/C 607
Codice Iban IT72R0100503278000000000607 intestato a ANTAS ONLUS

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