Cronaca

L’orso Papillon è tornato a casa

L’orso M49 secondo i forestali trentini è ritornato ‘a casa’ nella zona occidentale del Trentino. Il plantigrado era stato catturato il 15 luglio dello scorso anno, per poi essere rinchiuso presso il centro faunistico del Casteller a Trento Sud e fuggire dopo poche ore rifugiandosi inizialmente sulla Marzola, la montagna sopra Trento.

Nei confronti del problematico plantigrado, ribattezzato ‘Papillon’ dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, sia la Provincia Autonoma di Trento che quella di Bolzano (diverse le incursioni e gli avvistamenti anche in Alto Adige) hanno disposto la cattura e, in caso si rendesse pericoloso per l’uomo, anche l’abbattimento. Gli esperti della forestale hanno ricostruito i recenti spostamenti dell’orso M49.

Nei giorni di Pasqua l’orso si trovava sul Carega, nella zona orientale del Trentino. Successivamente il plantigrado si è spostato attraverso i monti Lessini verso ovest giungendo sulla valle dell’Adige ed attraversandola. Veloce lo spostamento verso il lago di Garda dove è stato visto presso Cassone di Malcesine in provincia di Verona. Da due settimane gli avvistamenti sono stati più numerosi tra la zona di Nago, Stenico, la val Algone ed infine la Busa di Tione.

Gli ultimi significativi spostamenti avrebbero portato l’orso M49 nell’area dove gravitava già l’estate scorsa dimostrando, oltre che una forte capacita’ di movimento (del resto già nota), anche quella di ritrovare determinate zone pur in un ambiente sconosciuto e complesso sia dal punto di vista orografico che in termini di barriere ecologiche. Le attività di cattura dell’orso in applicazione dell’ordinanza di rimozione, del resto mai sospese pur risultando assai difficili su di un animale in costante e rapido spostamento, sono ora concentrate in tale area. 

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