Cronaca

Il Klimt ritrovato a Piacenza è autentico. Ma come era sparito?

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Il quadro di Klimt ritrovato il mese scorso a Piacenza è autentico. Rimane invece senza soluzione il mistero della sparizione del dipinto, avvenuta nel febbraio 1997, e della sua permanenza per oltre 22 anni nell’alveo del muro perimetrale della galleria Ricci Oddi. Un enigma su cui neanche gli ulteriori accertamenti a cui verrà sottoposto il quadro sembrano poter far luce.

L’autenticità del ‘Ritratto di Signora’ di Gustav Klimt, dipinto che risale al 1916-17, è stata certificata dal lavoro dei tre esperti nominati dal tribunale, nell’indagine coordinata dal sostituto procuratore Ornella Chicca, dopo il suo ritrovamento casuale, il 10 dicembre scorso, da parte di un operaio. I periti si sono messi al lavoro sul quadro custodito nel frattempo nella sede della Banca d’Italia di Piacenza (dove oggi si è svolta la conferenza stampa), la sede ritenuta piu’ adatta anche per motivi di sicurezza.

Come è stato svolto l’esame

L’opera è stata analizzata in profondità dal punto di vista tecnico-scientifico da Diego Cauzzi, della Pilotta di Parma, e da Anna Selleri, restauratrice della Pinacoteca di Bologna, a cui si è aggiunta Claudia Collina, storica e critica d’arte di Bologna. Cauzzi si è concentrato sull’indagine riflettografica a raggi ultravioletti e infrarossi, conducendo anche riprese fotografiche in fluorescenza e a luce radente, mettendo il tutto a confronto con gli esami condotti nel 1996. “La corrispondenza tra immagini – ha detto – ha consentito di appurare che si tratta del dipinto originale”.

Selleri ha esaminato invece la tela, l’intelaiatura, i timbri apposti sul retro, sigilli ed etichette, tutti apparsi originali. Collina invece si è concentrata sull’analisi del dipinto, che come già si sapeva celava un altro ritratto di Klimt, che si credeva perduto, di una fanciulla adolescente; una circostanza scoperta grazie all’intuizione di una studentessa. “Il primo ritratto – spiega – fu dipinto da Klimt nel 1910, poi ricoprì il tutto con nuovi colori, tranne il volto della donna che rimane il medesimo, con qualche leggero ritocco. L’opera fu acquistata dal collezionista Ricci Oddi e conservata nella galleria omonima fino alla sparizione nel 1997”.

La sparizione alimentò curiose dicerie

La cronologia dei fatti dice che il 22 febbraio 1997 ci si accorse della sparizione dell’opera, anche se il trafugamento risale probabilmente ai giorni precedenti. La scomparsa fu favorita dal ‘trasloco’ in programma di quello e di altri quadri nel vicino Palazzo Gotico di Piacenza per una mostra su Klimt. È possibile che il ladro sia stato disturbato durante il furto e abbia lasciato il quadro in un nascondiglio di fortuna, l’intercapedine del muro della Galleria, pensando di recuperarlo in seguito.

Negli anni si erano intrecciate le ipotesi più fantasiose e strampalate, non ultima quella sul suo utilizzo per ‘riti satanici’. Chiacchiere rinfocolate dal ritrovamento, tanto che la Pm è intervenuta seccamente: “Si sono sentite tante fake news da parte di chi neanche ha visto l’opera, siamo stati vittima di fake news continue”.

La Procura al lavoro

Il quadro, contenuto in un sacco nero “è in uno stato di conservazione discreto – afferma Cauzzi – ha subito traversie, ma ha bisogno solo di una manutenzione ordinaria, niente di particolarmente complicato”. L’autenticità del quadro è stata accolta con esultanza dalle autorità locali: “Una notizia di importanza storica per la comunità artistica e culturale e per la città di Piacenza” commentano il sindaco Patrizia Barbieri e l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, che rivolgono “un sentito ringraziamento alla procura e ai periti, agli inquirenti e alle forze dell’ordine che in questi anni non hanno mai abbandonato le indagini”.

Rimane ora l’inchiesta sulla sparizione, anche se, precisa la pm Chicca, “il furto è prescritto, non la ricettazione. La procura intende capire se le condizioni del dipinto siano compatibili con la permanenza in un muro della galleria. Da quanto tempo il quadro si trovava lì è oggetto di accertamenti, ci saranno prove dattiloscopiche e biologiche – risponde – al momento non possiamo sapere se è rimasto lì per tutto questo tempo. Sono cose coperte dal segreto istruttorio. Dopo gli accertamenti, ritengo abbastanza a breve, verrà restituito alla galleria”. Qual è il valore del quadro? “Inestimabile” risponde Claudia Collina.

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