Cronaca

I pannelli “invisibili” per i ristoranti durante la fase 2

Non barriere di plastica sui tavoli, ma pannelli – sempre di plastica, ma quasi invisibili- in grado di dividere gli ambienti, pensati per “mantenere lo stesso numero di posti a sedere nei ristoranti, senza incidere pesantemente sul risultato delle loro attività e lasciando gli spazi inalterati”. Questa è l’idea di due giovani imprenditori piacentini di Fiorenzuola D’Arda, Alberto Ferdenzi e Giorgio Antrone, che con la loro DreamProcject srl hanno voluto lanciare il progetto #QuiNonHoPaura, pensato per la ripartenza della fase 2 dopo l’emergenza coronavirus. Un’idea per far sì che il distanziamento fisico, ancora necessario, non diventi anche un distanziamento ‘visivo’. 

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“Ci siamo chiesti come sarebbero cambiate le nostre abitudini commerciali, di svago e di socializzazione, nonché come avremmo dovuto mutare la progettazione degli uffici aziendali e soprattutto, di come avremmo potuto supportare i nostri clienti titolari di negozi, ristoranti, bar, attività al consumo ed imprenditori titolari di imprese che hanno uffici con numerose persone. Le strade erano due- racconta Alberto Ferdenzi, titolare dell’azienda –  o ripensare e cambiare radicalmente gli spazi con importanti impatti in termini di costi, tempistiche e vivibilità oppure introdurre dispositivi mobili idonei a tutelare le persone, ma lasciando gli ambienti inalterati o modificati solo nel layout della disposizione degli ambienti”.

“Ovviamente abbiamo optato per la seconda strada ed abbiamo realizzato dei pannelli trasparenti che definiamo “invisibili” che sono sia autoportanti che mobili e ci siamo resi disponibili gratuitamente per la loro installazione ed eventuale modifica dei layout dei locali”. Pannelli pensati non solo per la funzionalità, ma anche nel rispetto dell’estetica dei locali”. 

“Con un investimento minimo – aggiunge il socio Giorgio Antrone – la clientela a cui abbiamo pensato (imprenditori, ristoratori, baristi, esercenti commerciali…) può mantenere lo stesso numero di posti a sedere nei propri spazi (locali ed uffici), senza incidere pesantemente sul risultato delle loro attività”.

Già avviate dall’azienda collaborazioni con le associazioni di categoria per diffondere l’idea nel Piacentino ma non solo, anche grazie ai benefici fiscali messi a disposizione dal decreto Cura Italia per chi adotta queste soluzioni. 

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