Stile di vita

10 cose che (forse) non sapete sulla felicità e la ricetta per raggiungerla

giornata della felicita

afp

Oggi c’è da star felici. Lo dice l’agenda dell’Onu che nel 2012 ha istituto per il 20 marzo la giornata internazionale della felicità. Ma perché è stato necessario fissare una data? “L’Assemblea generale – si legge nella risoluzione – consapevole che la ricerca della felicità è uno scopo fondamentale dell’umanità, […] riconoscendo inoltre la necessità di un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica che promuova lo sviluppo sostenibile, l’eradicazione della povertà, la felicità e il benessere di tutte le persone, decide di proclamare il 20 marzo la Giornata Internazionale della Felicità, invita tutti gli stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, e altri organismi internazionali e regionali, così come la società civile, incluse le organizzazioni non governative e i singoli individui, a celebrare la ricorrenza della Giornata Internazionale della Felicità in maniera appropriata, anche attraverso attività educative di crescita della consapevolezza pubblica”.

La ricetta della felicità

Il segreto della felicità? Ce ne sono molti, alcuni suffragati da ricerche scientifiche, altri basati sull’esperienza. Ecco la ricetta per essere felici che Albert Einstein scrisse su un biglietto autografato consegnato a un corriere di Tokyo al posto di una mancia. La nota, insieme ad un’altra, è stata battuta all’asta a Gerusalemme nel 2017 per una cifra totale di oltre 1,5 milioni di euro. Ecco cosa suggeriva il genio del ‘900: “Una vita calma e modesta porta più felicità della ricerca del successo abbinata a una costante irrequietezza”.

10 cose che forse non sapete sulla felicità

1) La pizza rende di buonumore – È la pizza li cibo che ti migliora la giornata. Ed è così per un italiano su due, secondo un’indagine Doxa/Deliveroo. La medaglia d’argento va alla pasta, le grigliate si aggiudicano il terzo posto, di molto distaccate dal quarto, dove il gelato si ferma solo al 10% del totale.

2) La felicità arriva dormendo: Secondo uno studio dell’Osservatorio Grimbergen, in Belgio, per raggiungere la giusta serenità d’animo bastano 30 minuti di sonno. 

3) È la Finlandia il Paese più felice del mondo. Almeno secondo il World Happiness Report 2018 dell’Onu che prende in esame il Pil pro capite, le libertà, la fiducia, l’aspettativa di vita, le politiche sociali, la generosità e l’assenza di corruzione. Al secondo posto della classifica si piazza la Norvegia, mentre la Danimarca chiude il podio. L’Italia è solo 47esima.

Aalborg (Wikipedia/Commons)
 

4) La città più felice d’Europa: non è la città delle tapas e della movida Barcellona, né uno dei piccoli paesi arrampicati sulla costiera amalfitana, della costa azzurra, della superorganizzata Germania o dell’Olanda. La città più felice d’Europa è Aalborg, centro di circa 200 mila abitanti in Danimarca. “Sebbene questa città industriale sia poco conosciuta, il 99% dei suoi residenti si dichiara soddisfatto di vivere nel proprio paese che può vantare un favoloso lungomare, un’università di fama mondiale e una rinomata orchestra sinfonica”. Lo rivela l’ultimo sondaggio di Eurobarometro sulla “percezione della qualità della vita in Europa” per il quale sono state consultate oltre 40 mila persone che vivono in 83 differenti città. 

5) Qual è la canzone più felice mai scritta? Queen: “Don’t Stop Me Now” capolavoro de Queen del 1978 . È una ricerca dell’Università del Missouri, a chiarirne il potere. Il ritmo della canzone, di 150 battiti al minuto, è in grado di mettere di buon umore. Superiore a quello del pop (118 battiti al minuto) ma, tuttavia, inferiore a quello troppo invasivo dell’hardcore (170 battiti al minuto). Ovviamente, un altro fattore importantissimo è dettato dal grande messaggio presente all’interno del testo, che offre un’interpretazione certamente positiva della vita.

6) Il potere di uno smile: L’Australian’s Flinders University ha condotto uno studio che rivela come l’attività cerebrale innescata dall’osservazione della faccina contenta è simile a quella attivata nelle persone che vedono un sorriso reale in un volto umano. Gli effetti terapeutici che derivano dall’atto di sorridere sono infatti numerosi: dalla riduzione dei livelli di cortisolo, adrenalina e dopamina che regolano lo stress, all’incremento dell’endorfina, l’ormone della felicità, all’abbassamento dei livelli di pressione sanguigna.

7) Il fiore della felicità: Fiore dai petali leggeri e delicati, in Oriente i fiordaliso viene donato dagli innamorati all’amata nella speranza di ottenere da lei felicità e amore.

8) I cibi del buonumore: Secondo la scienza ci sono decine di micronutrienti e sostanze presenti negli alimenti che hanno un effetto diretto sul cervello e quindi sull’umore, dagli omega 3 al triptofano passando per gli stimolatori di serotonina. Eccone alcuni:

  • Patata dolce
  • Salmone
  • Cavolo nero
  • Banana
  • Carne rossa
  • Cioccolato
  • Noci
  • Asparagi

9) Il sole ci rende felici: La meteoropatia non è un capriccio. È la scienza a spiegare perché quando c’è il sole ci sentiamo più felici:

  • Aiuta l’umore – Il sole produce serotonina, l’ormone dell’umore, e melatonina, che aiuta a contrastare il cattivo spirito ed è in grado di farci riposare meglio nelle ore notturne poiché regolarizza il ciclo sonno-veglia.
  • Produce vitamina D – La vitamina D è un ottimo rimedio per tenere lontana la cattiva salute e prevenire malattie come tumori e malattie autoimmuni.
  • Aumenta la libido – Numerose ricerche dimostrano come la vitamina D sia la maggior responsabile della creazione del testosterone nell’uomo, ormone che causa il desiderio sessuale.

10) L’animale che fa più felici i bambini: Secondo un lungo e ampio studio condotto dai sondaggisti di RightPet in ben 74 Paesi l’animale domestico che fa più felici in assoluto bambini e ragazzi tra i 10 e i 17 anni d’età è… il topolino. È più facile da accudire rispetto a un cane o un gatto, ha una taglia “a portata di mano”, è intelligente, velocissimo e particolarmente adatto per fare scherzetti e spaventare i parenti.

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