Cultura

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ma con «la solidarietà affettuosa del partito, che dalle ingiuste condanne è uscito più grande e più forte per il consenso dei cittadini animati da spirito di democrazia e di amor di patria». L’appello voluto da ambedue le controparti, a Firenze nel 1954 confermò l’esclusione del tradimento e attentato all’integrità dello Stato, e le pene inflitte per i reati principali inasprendo quelle per i reati di sequestro di persona e saccheggio. Ma, a seguito di varie amnistie e condoni, nessuno degli imputati presenti finì in carcere.

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