Con un blitz alle prime luci dell’alba della polizia municipale è stato avviato l’abbattimento di otto villette abusive del clan Casamonica nel feudo del quartiere Quadraro a Roma. Ma la periferia est della Capitale sembra sia stata anche un palcoscenico per una “gara di corsa” tra la sindaca Virginia Raggi e il ministro dell’Interno Matteo Salvini alla ricerca di una legittima visibilità.
Sindaca e ministro nei giorni scorsi si erano beccati a distanza a più riprese. Oggetto della contesa, il futuro di Roma nel caso di una condanna di Virginia Raggi nel processo che la vedeva imputata per falso. Le annunciate dimissioni della prima cittadina in caso di condanna avrebbe spinto il leader leghista a trovare un proprio candidato per le prossime elezioni. Ma la sindaca è stata assolta, il piano del leader padano è caduto, o forse soltanto rimandato alla prossima tornata elettorale nel 2021.
Virginia Raggi ha tenuto allora a ricordare al ministro la promessa sui nuovi agenti per l’ordine pubblico nella capitale. Fino all’annuncio di Salvini del prossimo intervento di demolizione di una villa abusiva dei Casamonica, il prossimo 26 novembre, a ribadire, forse, la volontà di mostrare ai romani che la sicurezza e la certezza del diritto in città sta molto a cuore anche a lui. Poi si è arrivati all’operazione di questa notte. Ma andiamo con ordine.
Sommario
Cosa è successo l’alba
Ore 5. La sindaca alle 5 pubblica un post su Facebook dove orgogliosa annuncia l’imminente sgombero di più abitazioni dei Casamonica. “Quella di oggi è una giornata storica per la città di Roma e per i romani”.
Ore 8. A stretto giro l’intervento del ministro dell’Interno, che alle 8 (già pronto per il successivo appuntamento al Viminale per la firma del protocollo d’intesa tra l’associazione “DonatoriNati”, Polizia di Stato e Vigili del Fuoco) si presenta in via del Quadraro per assistere di persona all’abbattimento delle villette.
Ore 8,30. Negli stessi minuti in cui Salvini arriva sul posto però, la prima cittadina di Roma apre una conferenza stampa (nella sede del VII municipio) in cui si prende di fatto i meriti dell’intera operazione. “Abbiamo iniziato l’abbattimento di 8 ville completamente abusive del clan Casamonica, alcuni procedimenti erano di fatto conclusi ma poi erano rimasti chiusi in un cassetto, silenti, e nessuno aveva fatto niente”, afferma la Raggi nel corso dell’incontro con i giornalisti.
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Ancora la sindaca: “Probabilmente era la volontà politica che impediva si procedesse, quello è il motore che da impulso a tutto. Stiamo affermando un principio di diritto e legalità in un territorio che era stato sottratto allo Stato, dove il clan Casamonica si era sostituito allo Stato, con una evidente illegittimità diffusa. Una sorta di Stato parallelo che di fatto terrorizzava i cittadini”.
Un mega blitz, quello organizzato dal Comune, che ha visto impegnati 600 agenti, un’operazione imponente e mediaticamente irripetibile. Una operazione imponente, organizzata in gran segreto dal Campidoglio, in accordo con la Municipale. Operazione scattata all’alba di oggi, esattamente 8 giorni dopo che Matteo Salvini (era il 12 novembre)a eva annunciato: “Sono felice: il 26 novembre useremo la ruspa per abbattere la villa dei Casamonica, a Roma. Sulla legalità vogliamo passare dalle parole ai fatti”, aveva scritto il leader della lega su Facebook…
Otto giorni dopo quell’annuncio e 6 giorni prima l’annunciato blitz del ministro, stavolta in accordo con la Regione Lazio, che di questa villa simbolo dei Casamonica a Roma aveva le chiavi, dopo lo sgombero e la successiva confisca.
La villa
La villa, di circa 300 metri quadrati, era stata infatti confiscata nel 2009 e sgomberata dalla Polizia soltanto nel 2013 (ci abitavano ancora esponenti del clan). Una settimana dopo quello sgombero, l’immobile, del tutto abusivo, era stato vandalizzato per almeno due-tre giorni e reso di fatto inutilizzabile per scopi sociali. “Solo per i lavori di ristrutturazione – dice Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità – avremmo dovuto sostenere una spesa sugli 800 mila euro”.
Meglio trasformare tutto buttando giù la villa con una spesa di 250 mila euro e creare un parco pubblico di 2.200 mq complessivi completamente ripulito e pieno di alberi di ulivo, con una parte, con giochi per bambini. Dell’originaria villa appartenuta ai Casamonica si sarebbe è salvata e si salverà solo una dependance di 85 metri quadrati (perché condonabile): sarà la casa del comitato di quartiere.
Un lampadario all’interno di una delle ville dei Casamonica a Roma est (AGI)
Un’operazione – lunedì prossimo – che il ministro voleva giocarsi (e si giocherà) per mostrare ai romani non solo che dalle parole si sarebbe passati ai fatti, ma anche che i temi della sicurezza e della lotta all’abusivismo sono molto cari anche a lui, perché Roma è la Capitale e il ministro dell’Interno vuole occuparsi in prima persona della città. Calcoli politici ed elettorali per il prossimo futuro? Forse, anche. Di certo anche su questi temi il ‘match’ Raggi-Salvini non finisce qui.
I tempi dei lavori?
L’opera di demolizione dell’immobile durerà tre-quattro settimane, poi cominceranno i lavori per l’allestimento e l’ampliamento del parco. La consegna potrebbe avvenire già nel febbraio 2019.
Accanto a questa struttura, sempre in via Roccabernarda, oltre a una villa in cui vivono ancora i Casamonica, ce n’è un’altra di circa 600 metri quadri confiscata al clan che nel 2017 è stata affidata dalla Regione Lazio all’Associazione nazionale soggetti autistici (Angsa Lazio).
Un mobile all’interno di una delle ville dei Casamonica a Roma est (AGI)
Questa villa, al civico 12, dopo lo sgombero effettuato dalle forze dell’ordine nel febbraio 2017, è stata assegnata alla Regione Lazio dall’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alle mafie. In attesa dell’assegnazione con bando pubblico la Regione Lazio si è fatta carico della vigilanza e dell’installazione di un importante sistema di videosorveglianza (a proprie spese) per prevenire rischi concreti di vandalizzazione dell’immobile da parte dei componenti del clan Casamonica. La villa è stata assegnata pochi mesi dopo lo sgombero all’Associazione nazionale soggetti autistici costituita da genitori, familiari e tutori di soggetti autistici. La Regione ha dato all’associazione la struttura in concessione gratuita per 9 anni rinnovabili e a febbraio 2019 la villa diventerà un centro polifunzionale sull’autismo.
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