Un fucile calibro 12 è stato rinvenuto accanto al corpo di Nathan Labolani, ragazzo di 18 anni morto ieri mattina ad Apricale, in provincia di Imperia, dopo essere stato colpito all’addome da un colpo di fucile sparato per errore da un cacciatore 29enne. Lo si apprende dalla Procura. Al momento è ancora da chiarire la dinamica dell’accaduto. Il giovane era sprovvisto di porto d’armi, per questo si indaga per accertare il possesso del fucile e di una cinquantina di munizioni. Al momento la posizione del cacciatore che ha sparato resta invariata: è tuttora indagato per omicidio colposo. Da verificare anche l’ipotesi, al momento non esclusa, che il ragazzo ucciso fosse, anche lui, impegnato in una battuta di caccia.
Ieri un giovane di 19 anni è stato ucciso per errore da un cacciatore nei boschi di Apricale (Imperia). L’incidente è avvenuto stamattina alle 8, durante una battuta di caccia al cinghiale. La vittima, Nathan Labolani, stava facendo un’escursione per conto proprio nella zona del rio Merdanzo quando è stato colpito dalla fucilata sparata con un Winchester da un cacciatore di 29 anni residente a Ventimiglia, come riporta l’edizione on line del quotidiano ‘Il Secolo XIX’. La pallottola ha trapassato un braccio del ragazzo e si è fermata nell’addome, causando gravi lesioni interne e un’emorragia. Secondo il quotidiano ligure, Labolani è morto sul posto due ore dopo essere stato colpito anche perché i soccorritori hanno avuto difficoltà a raggiungere la zona, molto impervia. Il cacciatore dovrà ora rispondere di omicidio colposo. Indagano i carabinieri che ascolteranno i cacciatori dei due gruppi che partecipavano alla caccia al cinghiale, uno di Camporosso e l’altro di Perinaldo.
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