“Come fecero San Paolo VI e San Giovanni Paolo II chiedo agli scienziati l’attiva collaborazione al fine di convincere i governanti della inaccettabilità etica di tale armamento a causa dei danni irreparabili che esso causa all’umanità e al pianeta”. Lo ha detto Papa Francesco nel discorso rivolto oggi alla Pontificia Accademia delle Scienze ribadendo “la necessità di un disarmo di cui oggi sembra non si parli più a quei tavoli intorno ai quali si prendono le grandi decisioni”. “Che anch’io – ha scandito il Papa – possa ringraziare Dio, come fece San Giovanni Paolo II nel suo testamento, perchè nel mio pontificato è stata risparmiata al mondo la tragedia immane di una guerra atomica. I cambiamenti globali sono sempre più influenzati dalle azioni umane”.
Agli scienziati di tutto il mondo, il Papa ha chiesto anche “risposte adeguate per la salvaguardia della salute del pianeta e delle popolazioni, una salute messa a rischio da tutte quelle attività umane che usano combustibile fossile e deforestano il pianeta”. “La comunità scientifica – ha aggiunto Francesco – così come ha fatto progressi nell’identificare questi rischi, è ora chiamata a prospettare valide soluzioni e a convincere le società e i loro leader a perseguirle”.
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