
Foto: AGF
In un vertice a porte chiuse tutti i consiglieri comunali, convocato di urgenza dal sindaco Mauro Carturan, ha cercato di capire cosa sta accadendo a Cisterna da alcuni anni a questa parte, dopo che un autotrasportatore ha ucciso la moglie a martellate davanti alla figlia di dieci anni. Non è la prima volta che la cittadina di 37 mila abitanti alle porte del capoluogo della provincia pontina è al centro delle cronache per episodi gravi ed efferati.
Era il 10 novembre 2014 quando un agente della polizia penitenziaria uccise la moglie con la pistola di ordinanza e si tolse la vita davanti ai figli di otto e sei anni. Una tragedia che lasciò la comunità attonita ma che era destinata a non essere l’unica. Pochi anni dopo, il 28 febbraio del 2018, il carabiniere Luigi Capasso sparò alla moglie Antonietta Gargiulo nel garage di casa e, credendola morta, entrò in casa e uccise, prima di togliersi la vita dopo ore di trattative con i soccorritori, le figlie di 8 e 13 anni.
Cisterna di Latina è inoltre la città dove viveva e vive la famiglia di Desirée Mariottini, la ragazza appena 16enne drogata e assassinata nel quartiere San Lorenzo a Roma lo scorso 19 ottobre.
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