Pierpaolo Scavuzzo / AGF
Danilo Toninelli
“Alcuni piloni dei viadotti della A24 (Roma-Teramo) e A25 (Torano – Pescara), che ho potuto visionare con i miei occhi, sono in condizioni così degradate da risultare allarmanti”. Un avviso di allerta in piena regola. Se le cose dovessero stare davvero come la descrive il ministro Danilo Toninelli, servono interventi, più che parole, molto urgenti.
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Alta tecnologia per i monitoraggi
Secondo il responsabile delle Infrastrutture e Trasporti – come riporta Repubblica – presente all’assemblea dell’Ance (associazione nazionale dei costruttori edili), diversi piloni sui viadotti della cosiddetta Autostrada dei Parchi che collega Lazio e Abruzzo, “sono in condizioni allarmanti”.
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Il ministro ha ricordato gli effetti del decreto Genova. “Useremo, e già lo stiamo facendo – ha assicurato Toninelli – strumenti di alta tecnologia per i monitoraggi, quali sensori e droni, avvalendoci anche del sostegno di eccellenze nazionali in questi campi. A fare le ispezioni saranno tanti giovani ingegneri che, grazie alle assunzioni disposte dal decreto Genova, finalmente torneranno a popolare il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e gli ridaranno quel ruolo che avrebbe dovuto avere anche negli anni passati: vigilante attivo e garanzia di ultima istanza della sicurezza delle nostre infrastrutture”.
La risposta di Strada dei Parchi
A stretto giro, per bocca del vicepresidente del cda Mauro Fabris, è arrivata la risposta della società concessionaria: “È da anni – si legge sul Fatto Quotidiano – che chiediamo che ci siano le risorse per i viadotti di un’autostrada costruita sul finire degli anni ’60. Dobbiamo comunque essere chiari: l’autostrada è sicura, sulla gestione in condizioni normali dell’autostrada siamo assolutamente tranquilli”, ha detto Fabris. “Quello che invece deve essere fatto a norma di legge è mettere a norma un’autostrada che come la gran parte delle infrastrutture di questo Paese non rispetta le normative sismiche – ha proseguito – Stiamo parlando di tre miliardi e 100 milioni che il Consiglio dei Lavori Pubblici ha individuato nello scorso settembre. Nel frattempo interverremmo sui 13 viadotti più ammalorati, e il governo ha stanziato 192 milioni che il ministro Toninelli ha messo nel decreto Genova, ma i suoi uffici non hanno ancora autorizzato i decreti che ne consentirebbero la spesa”.
Il database delle opere pubbliche
Come racconta il Sole 24ore, Toninelli ha annunciato l’imminente nascita del primo Archivio informatico nazionale delle opere pubbliche, l’Ainop. Si tratta di un “contenitore” digitale che si basa sul principio degli open data e dell’open Bim destinato a diventare uno strumento di monitoraggio informatico aggiornato in tempo reale che, incrociando i dati provenienti da chiunque a vario titolo lavori su un’opera pubblica, metterà a fattor comune tutte le informazioni su una infrastruttura così da tenerne sotto controllo lo stato di salute.
“Lancerà degli alert – ha spiegato il responsabile delle Infrastrutture e Trasporti – nel caso in cui ci sia bisogno di un intervento di manutenzione più o meno urgente su un ponte, una strada, una diga, un edificio pubblico” e “a quel punto il Mit saprà dove andare a intervenire”. “Vogliamo che l’Archivio diventi operativo da subito, entro il 30 aprile 2019 dovremo avere tutti i dati di cui abbiamo bisogno”, ha concluso.
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