Lo scorso 28 settembre è ricominciata l’avventura di Silvio Berlusconi nel calcio, stavolta sponda Monza. All’ex premier il calcio è sempre piaciuto, su questo non c’è dubbio, c’è chi dice che non siano solo leggende quelle telefonate agli allenatori prima della partita per dettare la formazione, certamente non lo erano quelle dopo la partita per commentare il match con i vari mister. Col Monza forse sarà un’operazione amarcord o forse l’ennesima sfida, dato che ai tempi quella milanista fu stravinta.
A fargli da amministratore delegato sempre Adriano Galliani, come ai bei tempi. E in campo? Be, per quanto riguarda i calciatori ancora Berlusconi non si è lasciato andare come è suo solito a proclami eccessivi, a promesse impossibili o ad annunci di acquisti faraonici, ma ha un’idea ben precisa del genere di professionisti che dovranno vestire la maglia del Monza, e l’aspetto tecnico-tattico c’entra poco o niente; siamo alla fine della convention di Forza Italia e Berlusconi, con parole catturate da un video trasmesso da più organi di stampa (qui Repubblica), dice: “Noi abbiamo in mente un progetto particolare – dice il leader del partito tra Mariastella Gelmini e lo stesso Galliani – pensiamo a una squadra molto giovane, pensiamo a una squadra tutta di italiani – e qui scatta il primo applauso scrosciante – pensiamo a una squadra di ragazzi coi capelli molto in ordine (c’è già il primo parrucchiere di Monza che ha detto che gli taglierà i capelli gratis), che non dovranno avere la barba (non si confà a un giocatore di calcio), che assolutamente non dovranno avere nessun tatuaggio, e non dovranno portare orgogliosamente orecchini vari, dei giocatori che saranno esempi di correttezza in campo, che si scuseranno con gli avversari se gli avranno fatto un fallo, che chiameranno l’arbitro con davanti un “signor”, che stringeranno la mano agli avversari alla fine della partita, che se richiesti di un autografo – e qui Berlusconi si concede anche la licenza poetica – non faranno uno schizzo incomprensibile, ma scriveranno bene il loro nome e cognome, che andranno sempre in giro vestiti con sobrietà e a modo, insomma qualcosa di diverso dal calcio attuale”.
Il calciatore tipo di Berlusconi, quindi riassumendo, deve essere giovane e italiano, coi capelli in ordine, niente barba, tatuaggi o orecchini, rispettoso in campo, con una buona grafia e vestito come un lord. Berlusconi desidererebbe in pratica che ad indossare la maglia del Monda fossero i pupazzetti del calcio balilla.
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