Per due secoli e mezzo è rimasta nascosta in uno scaffale polveroso di una biblioteca universitaria di Londra custodendo la verità sul mondo e l’universo immaginato da Galileo Galilei. Ora, grazie a un ricercatore universitario bergamasco, la lettera originale nella quale Galileo Galilei mise in discussione la dottrina della Chiesa e affermò come non fosse il Sole a orbitare attorno alla Terra, è tornata a essere leggibile.
L’eccezionale documento è di 7 pagine e si trovava nascosto con cura nel catalogo di una biblioteca londinese con una errata attribuzione di data da ben 250 anni. La biblioteca della scoperta è quella della Royal Society. Grazie al ricercatore Salvatore Ricciardo, quindi, adesso si aggiungono nuovi dettagli alla vicenda di Galilei e alla successiva condanna per eresia del 1633.
La lettera e’ indirizzata all’amico Benedetto Castelli, matematico dell’Università di Pisa, e porta la data del 21 dicembre 1613 con firma “GG”. Nella missiva, per la prima volta, l’astronomo rimarca la distanza tra la ricerca e la dottrina teologica. Ma la lettera londinese inedita costituisce di fatto la prova di come, all’inizio dei contrasti con le autorità religiose, Galileo abbia cercato di placare le polemiche e spiegare le sue posizioni.
Secondo i ricercatori italiani la lettera di Galileo è rimasta in possesso della Royal Society per 250 anni senza che se accorgesse nessuno prima di Ricciardo, dell’Università di Bergamo, che ha visitato la biblioteca della Royal il 2 agosto scorso per motivi personali.
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