Cronaca

Tap: corteo contro M5s, “Salvini mantiene la parola e voi no”

Tap corteo San Foca M5s

Cristiano Minichiello / AGF 

No Tap 

Rivolta in Puglia contro il Movimento 5 stelle per l’imminente ripresa del lavori del Tap. M5s ha deluso gli abitanti del Salento perché non ha rispettato la promessa di fermare l’opera, e al corteo di stamattina a San Foca tra gli attivisti corre il passaparola: Salvini ha rispettato la parola sullo stop ai migranti, M5s ha tradito quella sul Tap.    

È scattata stamattina la mobilitazione a San Foca, nel Salento, il punto d’approdo definito nel progetto di costruzione del gasdotto. Il sit-in era stato annunciato nei giorni scorsi, dopo le dichiarazioni degli esponenti del governo sulla legittimità dell’opera e l’ormai imminente avvio dei lavori per il posizionamento della condotta sottomarina.

Più motivati che mai, gli attivisti del movimento “No Tap” si sono dati appuntamento sul lungomare di San Foca per una manifestazione di protesta alla quale partecipa anche Marco Potì, il sindaco di Melendugno, comune nel cui territorio ricade la località rivierasca bagnata dall’Adriatico, individuata come punto connessione tra il tubo sottomarino e la condotta superficiale. Potì dà voce a quello che si dice tra i manifestanti: “Il ministro Salvini, che fa parte di questo governo – afferma il sindaco – ha preso l’impegno di non fare entrare le navi nei porti italiani e lo ha mantenuto violando Trattato di Dublino, e in quel caso non ci sono soldi ma vite umane in gioco, mentre Di Maio e Conte non hanno il coraggio e la volontà di fermare quest’opera, definita giustamente una follia ingegneristica”.    

A questo punto, ha proseguito il sindaco Potì, “non so che tipo di trattativa si possa instaurare con il governo, ma noi continueremo a ricorrere in sede giudiziaria, sia amministrativa che penale. Ci sono tre o quattro indagini aperte su questo progetto da parte della Procura di Lecce, visto che si parla di legittimità dell’opera. Quindi, indagini in corso e incidente probatorio per la pericolosissima centrale di Melendugno. Noi faremo ciò che ci consente di fare la Costituzione italina, cioè manifestare, ricorrere alla magistratura e fare comprendere a che deve prendere decisioni che quest’opera è una follia e uno stupro per il Salento”. 

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