Cultura

Il 2023 sarà l’anno di Picasso. Spagna e Francia preparano 42 mostre

AGI – Málaga, 1881-Mougins 1973. Il Re e la Regina con il Presidente del Governo s’apprestano a inaugurare per il prossimo anno un programma di 42 mostre dedicate a Pablo Picasso, l’artista più importante del XX secolo in occasione del 50esimo della sua morte. Picasso è senza dubbio è stato a lungo – ed è ancor oggi – l’indiscusso re della scena artistica mondiale. Basti pensare che solo nel 2018 ha partecipato a 33 mostre in giro per il mondo e ha superato le vendite nelle case d’asta.

Quindi allo scoccare dell’anniversario, Spagna e Francia hanno fatto uno sforzo congiunto per celebrare il suo incommensurabile contributo alla storia dell’arte promuovendo non meno di 42 grandi mostre in 38 musei in Europa e negli Stati Uniti oltre a due conferenze in cui i massimi specialisti di tutto il mondo prepareranno uno studio storiografico del suo lavoro artistico, informa il Paìs.

Per l’occasione, lunedì scorso il programma è stato presentato proprio al Museo Reina Sofía dai ministri della Cultura di Spagna e Francia, Miquel Iceta e Rima Abdul Malak. Per il primo, Picasso “è l’artista che meglio definisce il XX secolo perché lo rappresenta con tutta la sua crudeltà, la sua violenza, la sua passione, i suoi eccessi e le sue contraddizioni” mentre per il secondo “il lavoro di Picasso continua a esercitare un vero fascino in tutto il mondo, prolifico, fantasioso e spesso radicale. Per la sua forza artistica ma anche per la sua forza politica. E non smette mai d’esser riletto, rivisitato e reinterpretato”.

Quanto ai lavori che saranno esposti, circa 200 opere proverranno dalle collezioni private della famiglia, che le presta per l’occasione, anche se la maggior parte arriveranno dal Museo Picasso di Parigi, che distribuirà circa 600 pezzi in diverse mostre.

Quest’ultime sottolineeranno tutti gli aspetti del lavoro dell’artista o della sua personalità. Inclusa la controversa questione sul suo rapporto con le donne con le quali ha condiviso la sua vita e che comprende le “accuse di maltrattamento” nei loro confronti, non ha mancato di precisare il Paìs, ma sulle quali il nipote Bernard Picasso non ha mancato di ribattere: “Per quanto ne sappiamo, non c’è mai stata una denuncia, né è stato rapito nessuno. I parametri dei suoi tempi sono diversi da quelli di oggi, ma quando si parla di maschilismo vorrei ci fosse più precisione”.

Nessuna delle mostre avrà carattere antologico perché in ognuna si è preferito esplorare sfaccettature diverse.

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