Raffaele Verderese / AGF
Carabinieri
Nessuno ha visto o sentito nulla di quella tragica caduta, che forse resterà un mistero. Dopo un interrogatorio fiume in questura durato fino a sera, per il padre e la madre dei ragazzini, non è scattato nessun provvedimento: dalle loro versioni dei fatti, è risultata infatti compatibile la possibilità di una tragica fatalità per la morte dei due fratellini di 10 e 14 anni, volati ieri giù dall’ottavo piano del balcone di casa in via Quirino di Marzio, alla periferia di Bologna.
Il padre, che al momento della tragedia si trovava solo in casa con i ragazzini, è rimasto fermo sul suo racconto iniziale: Benjamin e David erano stati sgridati al rientro dalla spesa, per non aver riconsegnato tutto il resto, poi lui aveva tolto la chiave dalla serratura di casa in modo che non uscissero fuori ed era andato in bagno a fare la doccia.
A quel punto la tragedia: l’uomo – Eitz Chabwore, non si sarebbe accorto di nulla venendo poi avvisato da un vicino. Non ci sono testimoni della caduta: nessuno ha visto o sentito nulla, tanto da rendere difficile ricostruire l’accaduto. Sullo sfondo, una famiglia di origine keniota normale e integrata – i bimbi erano nati in Italia, entrambi i genitori lavorano – con un padre definito ‘amorevolè dalla moglie Lilian Dadda, che al momento della tragedia si trovava nel suo negozio da parrucchiera con i due figli più piccoli, un maschio e una femmina.
Un gruppo di fratellini che il vicinato, ancora sotto choc per l’accaduto, conosceva bene, vedendoli con la mamma uscire per andare a scuola o all’asilo.
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it.
Se invece volete rivelare informazioni su questa o altre storie, potete scriverci su Italialeaks, piattaforma progettata per contattare la nostra redazione in modo completamente anonimo.