Cade l’accusa di omicidio che la Procura di Roma e il gip Maria Paola Tomaselli avevano contestato ad Alinno Chima e Brian Minteh, due degli extracomunitari arrestati dalla polizia nei giorni scorsi in relazione alla morte della 16enne di Cisterna di Latina, Desiree Mariottini, trovata senza vita in uno stabile abbandonato in via dei Lucani. Lo ha deciso il tribunale del Riesame che, accogliendo in parte le istanze della difesa, ha ritenuto anche che la ragazzina non sia stata vittima di uno stupro di gruppo. Resta in piedi per i due stranieri, oltre alla violenza sessuale commessa singolarmente, l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti.
“Sono contenta per il mio assistito. Alla sua innocenza, anche alla luce delle indagini svolte, ho sempre creduto. Mi dispiace perché le indagini condotte in tal modo rischiano di non rendere giustizia a quella povera ragazza”, ha detto l’avvocato Pina Tenga, difensore di Alinno Chima, commentando la decisione del tribunale del Riesame
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