Nanni Fontana
il cancello del III Raggio, parte della mostra “In Transito. Un Porto a San Vittore”
C’è un posto speciale a San Vittore, dove la cura vince sulla punizione, e si realizza appieno quello che la costituzione vorrebbe fosse il carcere, un luogo anche per recuperare uomini e donne a una vita nuova.
Tutti a bordo per festeggiare la ‘Nave’, il reparto modello di San Vittore dove da 16 anni sono ospitati detenuti con problemi di droga e una caparbia motivazione a liberarsene con l’aiuto di medici e psicologi. Dal terzo raggio del carcere milanese, l”equipaggio’ compirà una lunga traversata lunga più di un mese di qua e di là delle sbarre attraverso una mostra fotografica alla Triennale, una collezione d’arte, un mese di conversazioni pubbliche e dibattiti e le interviste a detenuti ed ex detenuti di Daria Bignardi.
Un viaggio di parole e immagini promosso dall’associazione ‘Amici della Nave’ che ha voluto chiamare l’iniziativa ‘ti Porto in prigione’. Il perché ce lo spiega il provveditore regionale dell’Amministrazione regionale Luigi Pagano, che, all’epoca direttore di San Vittore, creò ‘La Nave’ assieme alla psicologa Grazia Bertelli: “Vogliamo portare la cittadinanza a conoscere il bello, oltre al brutto, del carcere, ma anche portare i detenuti fuori. Un altro modo di intendere la pena non solo è possibile ma ormai è sempre più necessario. In questo senso la collaborazione con la Triennale ci riempie di orgoglio”.
il dipinto “Il Tabarin”, parte della mostra “Gianni Maimeri: la musica dipinta” allestita all’interno del carcere di San Vittore.
Proprio all’interno di uno dei templi della cultura cittadina si salpa il 13 dicembre alle 18 con la mostra fotografica ‘In Transito. Un porto a San Vittore’ del fotogiornalista Nanni Fontana: un percorso per immagini tra i detenuti e le loro attività portate avanti nel reparto ‘La Nave’, come il coro e i laboratori di scrittura. “Vogliamo rappresentare all’esterno l’esperienza di questo reparto dove prevale l’aspetto di cura rispetto a quello custodiale – spiega il direttore di San Vittore Giacinto Siciliano – e i detenuti sono seguiti costantemente da operatori qualificati e dai volontari”. A guidare i cittadini tra le immagini ci saranno anche alcuni ex pazienti.
Sempre alla Triennale, andrà in scena il progetto ‘Stanze Sospese’ con un video che mostrerà una cella-pilota con colori e arredi ripensati “per aiutare il detenuto nelle attività quotidiane, nella riabilitazione e nella dignità”. A completare il viaggio del carcere un’opera di Marco Petrus realizzata dall’artista per ‘La Nave’.
il finestrone del reparto “La Nave” al quarto piano del III Raggio di San Vittore
Nei 40 giorni di esposizione sarà possibile visitare a San Vittore l’allestimento ‘Gianni Maimeri: la musica dipinta’. La traversata finisce per ricominciare già dalla data finale, il 18 gennaio, con un incontro alla Rotonda di San Vittore in cui, spiega Siciliano, “verrà rilanciata l’idea di un carcere diverso da quello tradizionale, che si appropri dei principi della ‘Nave'”.
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