Cronaca

C’è un legame tra social network e disordini alimentari. Uno studio

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C’è un legame diretto tra l’uso dei social media e lo sviluppo di problemi di immagine corporea e comportamenti di disturbo alimentare delle persone, anche se sono esperte di smartphone. Sono questi i risultati di una nuova ricerca condotta in Australia su un vasto campione (circa 1000 ragazzi) di adolescenti di 13-14 anni delle scuole medie.

La ricerca australiana, pubblicata sull’International Journal of Eating Disorders (Wiley), ha scoperto che le piattaforme con una forte attenzione alla pubblicazione e visualizzazione di immagini come Instagram e Snapchat sono le più utilizzate e le più rischiose. Comportamenti legati all’alimentazione disordinata sono stati segnalati dal 51,7% delle ragazze e dal 45% dei ragazzi.

Tra questi comportamenti i più comuni sono quelli di sottoporsi a esercizi rigorosi o a saltare i pasti per perdere peso o prevenire l’aumento di peso. Un totale del 75,4% delle ragazze e il 69,9% dei ragazzi aveva almeno un account sui social media: Instagram è il più comune. Questo nonostante la metà del campione avesse meno di 13 anni, l’età minima raccomandata per queste piattaforme.

Per Simon Wilksch, Senior Research Fellow in Psychology alla Flinders University, principale autore della ricerca, il numero di account sui social media e la quantità di tempo trascorso a usarli sono associati a una maggiore probabilità di sviluppare pensieri e comportamenti alimentari disordinati, afferma l’autore principale, il Dr Simon Wilksch, Senior Research Fellow in Psychology alla Flinders University. Si ritiene che lo studio sia il primo a esaminare la relazione tra specifiche piattaforme di social media e comportamenti alimentari e pensieri disordinati nei giovani adolescenti.

“I social media – spiega Wilksch – sembrano incoraggiare i giovani a concentrarsi fortemente sul loro aspetto e sul modo in cui vengono giudicati o percepiti dagli altri. Trovare queste chiare associazioni tra alimentazione disordinata e uso dei social media nelle ragazze e nei ragazzi adolescenti suggerisce che si deve fare molto di più per aumentare la resilienza nei giovani per essere meno influenzati negativamente dalle pressioni dei social media”. 

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