Cultura

Oscar Wilde, condanna e pregiudizio 

L’attrazione fatale per un rampollo della nobiltà e lo scandalo

L’omosessualità considerata crimine nell’Inghilterra vittoriana

La stessa stampa che aveva celebrato Wilde come un genio, qual effettivamente era, adesso gareggiava nel disputarsi ai dadi le sue vesti e quelle dell’estetismo sul quale faceva calare una cappa di disprezzo. I teatri cancellavano dal cartellone le sue opere e vi mettevano un veto, non dando né spazio né visibilità all’uomo definito corruttore di giovani, anche se al banco dei testimoni nessuno di essi si era pronunciato in tal senso.

La moglie aveva sopportato la sua doppia vita e le frequentazioni equivoche

Constance sapeva tutto, aveva sopportato gli incontri occasionali e duraturi dell’uomo che l’aveva sposata e quell’altra forma d’amore di cui aveva dovuto rispondere davanti alla giustizia. A novembre Oscar Wilde è trasferito nel penitenziario di Reading Gaol, dove sconterà per intero la pena fino al 19 maggio 1897. Temeva di impazzire in prigione, mentre tutto di quello che era stato prima andava a rotoli. La riconciliazione con la moglie, anche per il peggioramento delle sue condizioni salute che la rendono instabile, si rivela impossibile.

Il crollo dopo l’esperienza in carcere e la morte a Parigi

Ha appena 46 anni ma ne dimostra di più, è lo spettro dell’uomo affascinante che era stato. Il brillante esteta è diventato davvero il ritratto di Dorian Gray invecchiato al suo posto. La salute minata dalla detenzione che l’ha provato non solo nel fisico, non l’assiste più. Il 29 novembre 1900 ha un crollo e non riesce più a parlare, ma riesce a far comprendere che vuole abbracciare la fede cattolica. Il 30 cala il sipario sulla sua vita che per gli altri era modello di dissolutezza, ma per lui semplicemente quella che si poteva solo vivere, non potendola descrivere. Le sue ceneri sono al cimitero parigino di Père Lachaise, dove dopo la morte lo raggiungeranno quelle di Ross.

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