Cronaca

Oltre duemila contagi da coronavirus in Italia

Sono 2036 i casi di contagio da coronavirus in Italia. È l’ultimo bilancio riferito dalla Protezione Civile in conferenza stampa. Dei 2036 casi, 1835 si riferiscono ai malati, 149 sono i guariti (66 in più di ieri) e 52 i deceduti, 18 in più rispetto a ieri di cui 15 in Lombardia e tre in Emilia Romagna.

In serata il governo ha firmato il decreto per il contenimento del virus. Il testo distingue le misure sulla base delle aree geografiche d’intervento.​

  • 18:30

    2036 casi in Italia, 149 guariti e 51 morti

    Sono 2036 i casi di contagio da coronavirus in Italia. Lo ha riferito la Protezione Civile in conferenza stampa. Dei 2036 casi, 1835 si riferiscono ai malati, 149 sono i guariti (66 in più di ieri) e 52 i deceduti, 18 in più rispetto a ieri di cui 15 in Lombardia e tre in Emilia Romagna.

    “Sono 18 le persone decedute oggi, di queste 15 sono morte in Lombardia e 3 in Emilia Romagna. Sono 52 le persone decedute in totale”, ha detto Angelo Borrelli, Capo Dipartimento della Protezione Civile. 

  • 18:06

    Primo caso in Molise, una donna di 60 anni

    Accertato il primo caso di Coronavirus nel Molise. Oggi è stato diagnosticato il contagio ad una donna di 60 anni, di Montenero di Bisaccia (Campobasso), che avrebbe contratto il virus in Campania. La donna, ieri, ha telefonato ai numeri di emergenza e, subito dopo, sono scattate le misure di prevenzione e il prelievo del tampone. La paziente è ricoverata al ‘Cardarelli’ del capoluogo. Le sue condizioni di salute sono discrete. 

  • 17:51

    335 i positivi in Emilia Romagna, 160 in cura a casa

    Sono 335, in Emilia-Romagna, i casi di positività al Coronavirus:212 a Piacenza, 61 a Parma, 8 a Reggio Emilia, 29 a Modena, 3 a Bologna, 1 a Forlì-Cesena, 2 a Ravenna e 19 a Rimini. Da registrare 3 nuovi decessi, che portano a 11 il numero complessivo di quelli avvenuti in regione.

    Si tratta di un paziente di 89 anni, di San Marino,deceduto all’ospedale di Rimini, dove era ricoverato, che presentava gravi patologie preesistenti; una signora di 95 anni deceduta all’ospedale di Piacenza, per la quale sono in corso accertamenti sul quadro clinico pregresso; e un bergamasco di 62 anni, deceduto all’ospedale di Parma, già ricoverato in medicina d’urgenza. Anche per quest’ultimo paziente sono in corso gli accertamenti su possibili patologie preesistenti.

  • 15:40

    Primo morto nelle Marche, aveva 88 anni

    Un uomo di 88 anni è la prima vittima del coronavirus nelle Marche: l’anziano, con patologie pregresse, è deceduto questa mattina all’ospedale ‘Santa Crocè di Fano (Pesaro-Urbino). Il paziente era stato ricoverato il 24 febbraio scorso con febbre alta e difficoltà respiratorie ed era risultato positivo al tampone.

  • 10:20

    Positivo il poliziotto ricoverato allo Spallanzani

    I test eseguiti durante la notte presso l’Istituto Spallanzani confermano la positivita’ del poliziotto della questura di Roma ricoverato. Sono stati informati il prefetto e il questore. Lo comunica la Regione Lazio sul canale Facebook Salute Lazio. Sono stati ricostruiti tutti i contatti stretti del paziente e posti sotto sorveglianza sanitaria. Si conferma il link epidemiologico con il focolaio della Regione Lombardia.

  • 10:17

    Rezza: per qualche tempo meglio essere un po’ asociali

    “In questo periodo meglio essere un po’ asociali, è una misura temporanea, passerà. Cambiare dei comportamenti sociali per un periodo.. che sarà mai?” ha detto Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, ad Agorà su Rai3, a proposito delle cautele da osservare contro il coronavirus, in particolare in zona ‘rossa’ e ‘gialla’, ma anche altrove in Italia per precauzione.

    “Non c’è un ‘editto’ in tutta Italia – ha precisato – ma serve un po’ di accortezza, e speriamo bene. Non banalizziamo anche se non c’è da allarmarsi”. 

  • 10:05

    Rezza: “Il ceppo italiano non è autoctono”

    “Questo è un virus che nasce in Cina e che ha fatto il giro del mondo. È un virus che si sta trasmettendo in Italia da persona a persona, ma è sempre quello che proviene dalla Cina. Poi che possa avere delle piccole mutazioni, è normale”. Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ad Agorà su Rai3, a proposito di chi parla di un ceppo italiano autoctono del coronavirus.

  • 09:27

    Primo caso in Sardegna

    In Sardegna si registra il primo caso di una persona contagiata dal coronavirus, in particolare a Cagliari. La Regione fa sapere che il paziente, ora ricoverato in ospedale, è risultato positivo: per la conferma è attesa la verifica dell’Istituto superiore di sanità cui è stato inviato il tampone.

    L’Unità di crisi regionale ha già attivato i protocolli per individuare e mettere sotto sorveglianza sanitaria i familiari e tutte le persone che sono state a stretto contatto col paziente. “La situazione e’ sotto controllo”, assicura la Regione, “e le strutture sanitarie rimangono operativa per far fronte ad ogni evenienza. Ad oggi nessuna delle persone sottoposte a vigilanza è in una condizione tale da destare allarme”.

  • 09:05

    Milano prepara le strutture per i contagiati da coronavirus

    “Stiamo immaginando di dedicare alcune strutture ospedaliere per la gestione esclusiva dei pazienti del coronavirus; pensiamo a 3-4 strutture in tutta la Regione”. Lo ha affermato l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, oggi in collegamento con la trasmissione Agorà. “Oggi gli ospedali hanno reparti riservati – spiega – forse la cosa migliore è avere alcune strutture tutte dedicate alle malattie infettive. È un ragionamento che stiamo facendo”. 

  • 07:58

    Il cardinale Zuppi: “La paura è cattiva consigliera”

    “È chiaro che quando ci sono indicazioni categoriche è saggio rispettarle. Se le istituzioni civili impongono delle restrizioni, non sarà certo la Chiesa a opporsi. Dopodiché esiste un confronto con le autorità che è sempre importante e dialogico. La situazione è difficile per tutti, straordinaria. È giusto confrontarsi perché si deve imparare ad affrontare la straordinarietà anche tenendo conto di una certa ordinarietà…”. Così in un’intervista al Corriere della sera il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna. “La paura, o peggio il panico, e’ anche cattiva consigliera”, avverte il prelato, che invoca il dialogo per “continuare a confrontarsi su ciò che è meglio, tanto più in una situazione difficile in cui per molti ci può essere angoscia, isolamento, fragilità”. E poi, aggiunge, “la necessità ha aiutato a trovare soluzioni creative” e cita “un parroco che ha ripreso la messa con la webcam e ha avuto 2.800 contatti, un numero di persone impensabile in una celebrazione normale. Scherzava: ‘Mi butto sul web!'”. 

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