Cronaca

L’appello di Papa Francesco: “Mafiosi e usurai si convertano”

Mafiosi, usurai e profittatori della pandemia di coronavirus si convertano. Usa le parole di Giovanni Paolo II nella valle dei templi di Agrigento, Papa Francesco, quando questa mattina entra nella cappella di Santa Marta per la messa mattutina.

“Preghiamo oggi per la gente che in questo tempo di coronavirus fa commercio con i bisognosi”, sono state le parole di Bergoglio, “quanti profittano delle necessità degli altri e vendono” loro a prezzo non congruo. Il Pontefice cita esplicitamente “mafiosi, usurai, tanti” altri. Ed aggiunge: “che il Signore tocchi i loro cuori e li converta”.

A questa prima esortazione è seguita una dura omelia, incentrata sulla figura di Giuda. “Oggi è il Mercoledì Santo, detto dalla Chiesa anche i Mercoledì del Tradimento in ricordo del tradimento di Giuda che vende il suo Maestro”, ha esordito Bergoglio. Poi ha fatto esplicito riferimento a “coloro che vendono gli altri”, gli sfruttatori nascosti, socialmente impeccabili”. Sono i “tanti Giuda istituzionalizzati di questo mondo”.

A parlare di vendita delle persone, ha spiegato, “viene in mente il commercio degli schiavi dall’Africa o delle donne yazide cedute al Daesh”, ma “tutti i giorni ci sono i Giuda che vedono i loro fratelli e le loro sorelle, sfruttando sul lavoro, non pagando il giusto, aggirando i propri doveri”. Anche persone che per comodità e vivere tranquillamente mettono i propri genitori nelle case di riposo, senza andarli a trovare.

Esiste una sola cosa nel vangelo cui Cristo concede di essere un’alternativa a Dio, e questa è il denaro: “Non si può servire Dio e il Denaro”. Una “signoria” secondo il Papa, e “non si possono servire due signori” perché alla fine “si fa finta di servire Dio, ma si serve il denaro”. Inevitabilmente “si finisce per pentirsene” come Giuda lasciato solo da quanti gli avevano pagato i 30 denari.

Ma se “il diavolo è un cattivo pagatore” esistono anche gli eredi di Giuda, “perché se Giuda ci ha lasciato, ci ha lasciato anche i suoi discepoli”. son “gli sfruttatori nascosti, socialmente impeccabili” adoratori del denaro e pronti alla vendita dei loro simili, allo “sfruttamento umano, al commercio di gente”.

Deboli, come Giuda, attaccati ai soldi, come Giuda, pronti ad ammantarsi di sdegno giustificato da fini apparentemente nobili, come Giuda che si scandalizza per l’unguento di Cristo, “Ma in realtà Giovanni ci dice che era un ladro”, sottolinea Bergoglio, “ed il passo dal rubare al tradire è un passo piccolino”.

Ugualmente è “un dato di fatto che chi ama troppo i soldi tradisce per averne di piu'” e lo stesso Giuda, “magari un ragazzo buono, finisce per andare al mercato degli uomini” a vandersi Gesù “che mail direttamente lo chiama traditore, ma amico”. Questo poi è “il mistero di Giuda”, riguardo al quale lo stesso Francesco ammette di interrogarsi. “Cio’ vuol dire che Giuda è all’inferno? Non lo so. La parola usata è ‘amico’”. Intanto “pensiamo ai tanti Giuda istituzionalizzati che in questo momento sfruttano la gente”. Anche perchè “ognuno di noi puo’ essere un piccolo Giuda”

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