Cronaca

I familiari delle vittime di Rigopiano chiedono la riapertura delle indagini sui ritardi

Rigopiano: familiari vittime, riaprire indagini su ritardi

HANDOUT / VIGILI DEL FUOCO / AFP

Rigopiano

Riaprire le indagini sul ritardo con cui si riunì il Comitato Regionale per le Emergenze nei giorni dell’allarme neve in Abruzzo subito prima della tragedia di Rigopiano. È quanto chiede Gianluca Tanda, componente del Comitato dei familiari delle 29 vittime, in una denuncia-querela che presenterà in procura.

“Gli angeli di Rigopiano – afferma Tanda all’AGI – non possono morire due volte, anche sotto una valanga di menzogne. Ho già chiesto al mio avvocato, Romolo Reboa, di presentare una nuova denuncia per sollecitare la procura ad acquisire i nuovi elementi e riaprire le indagini sui ritardi colposi del Core”.

Tutto parte da un documento chiave rintracciato da Tanda. “I fascicoli dei procedimenti della tragedia di Rigopiano – dichiara – non finiscono mai di stupirci e finalmente abbiamo trovato i nuovi elementi auspicati dal mio legale quando parlo’ dell’ex governatore della regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, come del Re delle Turbine“.

“Elementi che riguardano gli atti utilizzati per l’archiviazione del capo 7 sulla colposa tardiva convocazione del Comitato Regionale per le Emergenze riunito il 18 gennaio 2017, nel giorno della tragedia. Prima di quella riunione ‘il Core non è stato mai convocato’ nella storia della Regione Abruzzo, si legge nell’allegato numero 16 evidenziato dall’informativa finale firmata dagli inquirenti il 3 novembre 2018”.

“E chi sottoscrive” – fa notare Tanda – “tale documento utilizzato dagli stessi inquirenti per affermare l’irrilevanza della tardiva convocazione dello stesso Core? Silvio Liberatore, dirigente regionale della Protezione Civile, indagato per il capo 7 e poi archiviato dal gip Colantonio su richiesta della procura di Pescara. L’ex indagato scagiona se stesso – sottolinea il presidente del Comitato dei familiari delle vittime – anche quando altera la realta’ affermando che – risulta in precedenza la sola convocazione dal parte dell’ex presidente Chiodi del Comitato Tecnico Operativo Regionale il 7 febbraio del 2012 in occasione dell’emergenza neve -“.

“Per gli inquirenti – osserva Tanda – tale organismo è cosa diversa dal Core. Ma una banale quanto rapida ricerca nel sito ufficiale della regione Abruzzo svela l’arcano e smentisce miseramente i falsi dell’ex indagato Liberatore. Trattasi dello stesso organismo, come si evince dal comunicato ufficiale “Regflash” della regione Abruzzo e dalla stessa notizia riportata dagli organi di stampa che nel febbraio del 2012 parlarono appunto del Core. Per ulteriori conferme chiedere a Giovanni Legnini. L’allora senatore criticò il ritardo della convocazione del Core ‘incredibilmente riunito solo 72 ore dopo l’ingresso dell’Abruzzo in piena emergenza’. Una Regione sempre più in ritardo: 3 giorni nel 2012, 6 nel 2017″.  

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