Cronaca

Esondazioni, frane e allagamenti. Per la Sicilia è stata una giornata durissima

Esondazioni, frane e allagamenti. Per la Sicilia è stata una giornata durissima

Nubifragi, esondazioni, frane, crolli e allagamenti, con molte strade trasformate in fiumi di acqua, fango e detriti e gente salita sui tetti. La Sicilia orientale travolta dall’ondata di maltempo. Particolarmente colpite le province di Catania e Siracusa. Non risparmiati neppure l’Ennese, il Ragusano e il Messinese. Strade in tilt, binari allagati, voli dirottati. 

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Frane e onde anomale

Nel Siracusano particolarmente pesante la situazione a Lentini, in contrada Reina, dove diverse persone si sono rifugiate sui tetti e sono state tratte in salvo dagli elicotteri e da personale di terra. I carabinieri sono dovuti intervenire per salvare automobilisti rimasti intrappolati dentro i veicoli sulle strade divenute torrenti a causa dell’esondazione del fiume San Leonardo; per questioni di sicurezza è stata chiusa l’ex statale 194 e un’auto è stata travolta sulla strada Ragusana. Sempre nelle zone del lentinese aziende isolate, in contrada Cuccumella, e ingenti danni in molti terreni.

Situazione drammatica pure nei centri montani della provincia di Siracusa con i sindaci di Ferla e Buccheri intenzionati a chiedere lo stato di calamità naturale. A Ferla nella strada provinciale 10 l’asfalto si è rialzato e si sono aperte voragini che rendono impossibile percorrerla. A Buccheri invece colpite la provinciale 5 e la provinciale 71, mentre a Siracusa una ‘onda anomala’ ha trascinato detriti dal fiume Anapo colorando l’acqua di un denso marrone. 

A Catania la furia dell’acqua ha intrappolato persino un mezzo dei vigili del fuoco durante il nubifragio. I quattro componenti della squadra sono rimasti bloccati per oltre tre ore dall’acqua alta circa un metro e mezzo vicino al parco archeologico di Palikè, in territorio di Mineo, e sono stati soccorsi da altri colleghi. La squadra dei vigili del fuoco malgrado la situazione di difficoltà non ha voluto fare rientro per far fronte alle numerose richieste di aiuto. Il violentissimo nubifragio ha trascinato e danneggiato auto in sosta. Sul posto i sommozzatori. I centri maggiormente colpiti sono Ramacca, Palagonia, Scordia e Agira in provincia di Enna con case e negozi allagati.

Trasporti paralizzati

Chiuse dall’Anas diverse strade allagate, come un tratto della statale 417, Catania-Gela, in territorio di Mineo, la statale 385 di Palagonia, e la statale 280, Catania-Enna. Per allagamento impraticabuli anche le strade statali 114 dir “Della Costa Saracena” tra Carlentini (Siracusa), e la 192 “Della Valle del Dittaino”, da Enna a Castel di Judica (Catania). Chiusa per ore, per fango e detriti in carreggiata, la strada statale 288 “Di Aidone”, a Ramacca (Catania). La strada statale 417 “Di Caltagirone” chiusa a Lentini (Siracusa) per l’esondazione del torrente Gornalunga. Anche la circolazione ferroviaria è stata sospesa sulla linea Catania-Siracusa per l’allagamento dei binari fra Lentini e Agnone. Mentre almeno cinque voli diretti a Catania sono stati dirottati in altri scali.

Campagne e coltivazioni sommersi

La Coldiretti lancia l’allarme per agrumi e ortaggi sommersi dall’acqua, muri di contenimento ceduti, torrenti straripati così come il fiume San Leonardo che ha devastato le colture del territorio nella provincia di Siracusa, soprattutto in alcune contrade. In alcune aziende è andato perduto il 100 per cento di agrumi, così come gli ortaggi. Il danno, sottolinea Alfio Di Giorgio, presidente della sezione Coldiretti di Carlentini (Siracusa), “è totale”. Tutti gli alberi “sono sommersi, così come le strutture e gli impianti. Il problema – sottolinea – è causato sì dalla pioggia, ma soprattutto dalla mancata manutenzione degli argini. In 50 anni mai nessuno ha provveduto. Danni ingenti anche nel catanese a Palagonia e Ramacca”. Anche qui, conclude Coldiretti Sicilia, i tecnici sono al lavoro per una quantificazione che ha già raggiunto livelli altissimi.

Forze armate impegnate nei soccorsi

Anche le forze armate sono impegnate in Sicilia nelle operazioni di soccorso e supporto alla popolazione in seguito al maltempo che nelle ultime ventiquattr’ore ha colpito la parte sud-orientale dell’isola. A richiedere l’intervento della Difesa sono state le autorità locali già dalla prima mattinata. L’Esercito è intervenuto, su richiesta della prefettura di Catania, impiegando 33 militari e 4 veicoli tattici del 62 reggimento fanteria “Sicilia” della Brigata “Aosta”. Inoltre, sono stati resi disponibile assetti specialistici del 4 reggimento genio di Palermo, posti in allerta e pronti ad intervenire al verificarsi di un ulteriore peggioramento della situazione atmosferica. Il tempestivo intervento ha consentito di trarre in salvo sette persone rimaste intrappolate nelle loro auto a Catania. 

L’Aeronautica militare, invece, sta fornendo supporto tecnico agli elicotteri dei vigili del fuoco e della Guardia costiera di Catania presso l’aeroporto di Sigonella. Questi aeromobili sono infatti impegnati in attività di soccorso, con particolare riferimento allo sgombero di quelle persone che sono state costrette a trovare riparo sui tetti delle proprie abitazioni a causa delle inondazioni e dell’alto livello raggiunto dalle acque. Il personale militare dell’Aeronautica sta inoltre svolgendo tutte le operazioni di accoglienza a terra e prima assistenza medica a favore delle persone evacuate. 

Al momento, infatti, sono dieci le persone salvate che, appena giunte a Sigonella, sono state sottoposte a visita medica presso l’infermeria della base militare per accertarne le effettive condizioni di salute. In aggiunta, il personale sta assicurando anche il controllo dello spazio aereo, l’assistenza di terra a favore degli aeromobili impegnati e il servizio meteorologico. Ancora una volta, dinanzi a emergenze e calamità naturali, le forze armate sono in grado di mettere a disposizione della collettività nazionale i propri assetti caratterizzati da capacità duale: tecnologie e mezzi, nati per specifiche necessità militari, ma che possono essere proficuamente impiegati anche per fronteggiare efficacemente esigenze di natura civile. 

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