
AGI – “Questo video nasce per ribadire un principio fondamentale: il consenso”: Fiorella Mannoia ha spiegato così l’iniziativa del cortometraggio di Anna Foglietta “È come sembra” che verrà proiettato nei grandi eventi di musica live per sensibilizzare i giovani sul tema della violenza sulle donne. “Quando una donna dice no, è no”, ha sottolineato la cantante romana, presidente onoraria della fondazione ‘Una, nessuna centomila’ promotrice dell’iniziativa insieme ad AssoConcerti, “questa non è una guerra contro gli uomini, ma un percorso da fare insieme. Abbiamo coinvolto attori, cantanti, artisti di ogni genere, anche uomini, perché la maggior parte degli uomini sono brave persone. Abbiamo bisogno del loro aiuto per isolare chi non si comporta in modo corretto”.
Sommario
Crescita del progetto
“Non avremmo mai immaginato che il progetto sarebbe cresciuto così tanto, ‘Una Nessuna Centomila’ è ormai più grande di noi”, ha spiegato emozionata la Mannoia, “questo video sarà visto nei grandi eventi, davanti a migliaia di persone. È un risultato di cui andiamo fiere”.
Accuse di egemonia culturale
La cantante ha respinto le accuse di chi sostiene che in Italia ci sia “un’egemonia culturale della sinistra”, rilanciate dal ministro della Cultura Giuli a proposito di Elio Germano: “Parliamo di una favola, la destra pensi a governare”, ha affermato a margine della presentazione. “Se hanno registi, attori, musicisti, li tirino fuori. Stanno al governo, facciano i loro film. Non mi sembra siano sotto assedio. Governano, hanno tutti gli strumenti. Allora creino, producano, ma smettano di attaccare sempre chi c’è già”.
Critica al ministro della Giustizia
Poi l’affondo durissimo al ministro della Giustizia Carlo Nordio, che aveva invitato le donne a rifugiarsi in “luoghi sicuri” perché il braccialetto elettronico ha dei tempi di intervento troppo lunghi: “Auguro al ministro Nordio di non vivere mai, né lui né qualcuno che ama, una situazione del genere. Perché forse cambierebbe idea”.
Sicurezza e educazione
“La sicurezza non si dà con le parole, ma con esempi concreti, con l’educazione, con i braccialetti elettronici che funzionano, con i fondi ai centri antiviolenza. Non possiamo più sentirci dire di rifugiarci in chiesa o in farmacia. Basta, davvero. Oggi chiunque apre bocca e dice qualunque cosa”.
Messaggio sulla guerra a Gaza
Infine, un messaggio forte anche sulla guerra a Gaza. Mannoia, che durante l’evento indossava una kefiah, ha ricordato l’iniziativa per la pace al Forum di Assago, da cui sono stati raccolti 300.000 euro destinati a Emergency e Medici Senza Frontiere. “Non mi interessa come vogliamo chiamarlo: genocidio, pulizia etnica. A me interessa che c’è un eccidio di civili inermi, e che non si può più far finta di niente. Gaza è la striscia di terra più densamente popolata del mondo, fatta di povera gente che non può scappare. È ora che l’Europa e il mondo smettano di voltarsi dall’altra parte”.
Contenuti musicali e testi sessisti
Sul fronte dei contenuti musicali, ha commentato anche l’appello lanciato da Gino Cecchettin contro i testi sessisti di tanti giovani artisti, soprattutto della scena trap: “Ha ragione. Ma non credo nella censura. Bisogna lavorare sulla coscienza degli autori, soprattutto i giovani. Le parole hanno un peso, e devono prendersi la responsabilità di ciò che scrivono. Quando eravamo giovani forse non ci pensavamo abbastanza. Ora tocca a loro farlo”, ha chiosato Mannoia.
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