
Sale a 135.586 il numero di casi totali di coronavirus in Italia, un aumento di 3.039 su ieri: si conferma dunque il trend in calo, visto che ieri l’aumento era stato di 3.599 unità e domenica addirittura di 4.316. Sono i numeri forniti dal bollettino quotidiano della Protezione Civile.
In un giorno si contano 604 decessi (ieri erano stati 636), mentre i guariti aumentano di 1.555 (ieri di 1.022), il secondo valore più alto di sempre. Per questo il numero delle persone attualmente malate aumenta solo di 880 unità, contro le 1.941 di ieri: l’incremento più basso dal 10 marzo.
Ma spicca in particolare il dato dei ricoveri, già in flessione da giorni. Oggi si registrano 258 ricoverati con sintomi in meno (ieri erano aumentati di 27) e ben 106 ricoverati in terapia intensiva in meno (anche ieri erano diminuiti, di 79). In totale, sono 94.067 le persone attualmente positive, 17.127 i decessi, 24.392 i guariti.
Sommario
Per la prima volta meno di 100 contagi a Milano città
Sono 11.787 ad oggi i contagi nella provincia di Milano, con un +249 rispetto a ieri. Il contagio rallenta, se si pensa che ieri sul giorno prima l’aumento era stato di 308.
Emerge il dato di Milano città dove “la situazione si va a ridurre” con – per la prima volta – meno di 100 contagi in più rispetto a ieri: il numero di oggi è +99. I numeri sono stati dati dall’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, nel corso di una conferenza stampa all’auditorium Testori a Palazzo Lombardia.
Iss: cautela sui test sierologici
“I test sierologici possono dare utili indicazioni ma i risultati vanno presi con una certa cautela. Non servono a fare diagnosi, la diagnosi si fa con il tampone. Il test sierologico serve a capire chi ha gli anticorpi, e laddove sono stati valutati non sono stati del tutto soddisfacenti. La sensibilità non era al 100% e si sta valutando. Anche quello dell’istituto S.Matteo di Pavia si sta valutando”. Lo ha detto il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Iss, Gianni Rezza, al punto stampa in Protezione Civile. “Se lo dovessi fare oggi – ha aggiunto – mi resterebbe il dubbio: è un vero risultato o e’ un falso positivo? È un’indicazione di massima. E sull’immunità, su quanto sia protettiva e duratura, ancora c’è da studiare. Io penso che la malattia, per analogia, probabilmente la dà ma non abbiamo sufficiente follow up per esserne sicuri”.
Il contagio rallenta, l’Austria pronta a ripartire
In Austria c’è un sensibile rallentamento della crescita di nuovi casi di coronavirus. Ad oggi le persone positive sono 12.547, poco più di 300 rispetto a ieri. I decessi nei Laender sono complessivamente 243. Il governo del cancelliere Sebastian Kurz ha ribadito che le restrizioni in uscita da casa sono attive e prorogate a fine aprile ma nello stesso momento ha detto che da martedì 14 aprile saranno allentate alcune misure di contenimento per una lenta ripartenza.
Si tratta dell’apertura dei negozi al dettaglio più piccoli (fino a 400 metri quadrati), quelli legati a bricolage e giardinaggio. È obbligatorio indossare la mascherina o una protezione naso-bocca quando la popolazione di reca nei supermercati, drogherie e farmacia
In Lombardia 791 nuovi casi e 282 nuovi decessi
Dall’inizio dell’emergenza coronavirus i positivi in Lombardia sono 52.325, +791 rispetto a ieri. I decessi invece 9.484, con un aumento di 282. Lo ha detto l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera.
Iss: mascherine utili se non c’è distanziamento
“La mia opinione è che se vado per strada non uso la mascherina, se devo entrare in un luogo pubblico e non c’è distanziamento sociale tendo a utilizzarla. La misura principe però è il distanziamento sociale”. Lo ha detto il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Iss, Gianni Rezza, al punto stampa in Protezione Civile, commentando l’ultimo documento dell’Oms che ribadisce che non è consigliato un utilizzo universale delle mascherine. “Errare è umano, e l’Oms è fatta da uomini – ha sottolineato Rezza – non è detto che ci abbia sempre azzeccato. Sono mie opinioni personali, l’Oms è molto importante ma a volte si può sottovalutare qualche aspetto, o correggere qualche decisione, specie quando abbiamo a che fare con un virus nuovo. Il tema mascherine è complessissimo: intanto c’è un’ampia gamma di barriere fisiche, da quelle più professionali a quelle chirurgiche a quelle fai da te. Se non si utilizzano mascherine professionali è chiaro che potrebbero non proteggere la persona che è esposta a qualcuno che magari tossisce. Ma hanno una loro utilità nel fare da barriera alle goccioline di saliva emesse per esempio da una persona sintomatica. L’importante, e lo dice chiaramente l’Oms, è che le mascherine non ci diano una falsa sicurezza”.
Iss: dopo il plateau, sembra iniziata la discesa
“Finalmente si inizia a vedere una diminuzione del numero di nuovi casi. Se lo mettessimo in una curva epidemica vedremmo che dopo una fase di plateau sembra esserci una discesa”. Lo ha detto il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Iss, Gianni Rezza, al punto stampa in Protezione Civile. “Del resto – ha aggiunto – abbiamo modelli matematici che hanno predetto la riduzione del parametro ‘R’, speriamo di assistere a una flessione, naturalmente bisogna essere molto cauti e tenere a mente che questo virus resterà nella popolazione. Anche se arriviamo a zero non sarà tana libera tutti, bisognerà ingaggiare una dura lotta”.
Più di quattro miliardi di persone confinate nel mondo
Più di quattro miliardi di persone in quasi 100 Paesi o territori nel mondo sono costretti o incoraggiati dalle loro autorità a rimanere confinati a casa per combattere la diffusione del Covid-19. La cifra rappresenta più della metà (circa il 52%) della popolazione mondiale, stimata dalle Nazioni Unite in 7,79 miliardi di persone nel 2020.
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