
Polemica all’Università Statale di Milano dove molti dipendenti non hanno gradito l’appello rivolto oggi dal Rettore Elio Franzini che ha convocato per domani mattina tutto il personale dell’ateneo per partecipare, a titolo volontario, alla raccolta di campioni ematici nell’ambito di uno studio sul coronavirus.
Nella mail spedita ai lavoratori della Statale, letta dall’AGI, si informa che l’invito è diretto a “docenti e ricercatori, personale tecnico-amministrativo e bibliotecario, dottorandi, assegnisti e borsisti“, quindi un bacino di 5mila persone, e che l’inizio della raccolta dei campioni viene fissato a mercoledì 11 marzo, cioè domani, in alcuni punti messi a disposizione dall’Avis.
Il progetto, denominato Unicorn (University against coronavirus) è finalizzato a misurare gli anticorpi contro il virus nel sangue e la sua presenza in un’ampia popolazione asintomatica. “A chi parteciperà – è scritto nella mail – saranno date indicazioni precise su luoghi e orari per evitare assembramenti”. La rassicurazione però non è stata ritenuta sufficiente da molti dei convocati. Un docente ha rispoto in merito “all’appello a partecipare in massa alla ricerca” rilevando che, dopo il decreto del governo, vadano “limitati gli spostamenti di tutti, tanto più se riguardano la frequentazione di ambienti sensibili”.
“Tale studio – aggiunge – non ritengo abbia le caratteristiche di urgenze e necessità in questo momento. Può essere effettuato quando l’emergenza sanitaria sarà terminata”. E ha concluso augurandosi che venga rispettato il messaggio delle autorità esemplificato dallo slogan ‘Tutti a casa’. In serata, retromarcia del Rettore ch ha rinviato l’appuntamento. La motivazione addotta in un nuovo messaggio inviato ai dipendenti dell’ateneo è che, dopo la richiesta della Regione di chiudere tutte le attività, il progetto rischierebbe di essere sospeso, interrompendo il percorso scientifico. Il Rettore ha anche comunicato che più di 1500 persone avevano aderito.
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