Cultura

Tutti gli artisti che (prima dei Coldplay) hanno detto di voler salvare l’ambiente 

Musica Coldplay tour ambiente

Coldplay non andranno in tour per presentare il loro nuovo album ‘Everydaylife‘, uscito venerdì. La decisione, ha spiegato il frontman Chris Martin, è dettata dalla necessità di proteggere il nostro Pianeta dall’inquinamento. Ma la band britannica non è la prima. Ecco tutti gli artisti, in Italia e all’estero, che hanno cercato nel loro piccolo di tutelare l’ambientw. 

RADIOHEAD – Per il tour del 2008 la band capitanata da Thom Yorke  commissionò uno studio per rendere i propri tour il meno inquinanti possibile. Il gruppo arrivò a Milano in treno e, rinunciando a spazi più grandi che avrebbe riempito, chiese di suonare in uno spazio in centro, servito dai mezzi pubblici. La band inglese è stata anche fra i pionieri nell’ uso delle luci led che consumano un decimo rispetto a quelle normali.

I VELVET: “Abbiamo scoperto che si possono fare show con un palco tutto “verde” senz’ alcuna differenza qualitativa. Un nostro concerto  in Puglia è stato alimentato soltanto da pannelli solari”, ha dichiarato Pier Luigi Ferrantini dei Velvet. 

JOVANOTTI – Per il suo tour sulle spiagge, Lorenzo ha progettato col Wwf un piano di quasi totale riciclo dei rifiuti, avvicinandosi al 97% del totale. Le bottigliette di plastica consumate nei concerti sono state raccolte, ridotte in filamenti adatti a essere trasformati in magliette sportive che sono state regalate proprio ieri ai Comuni che hanno ospitato le date del tour. Ma soprattutto, dice il Wwf, col tour di Jovanotti potrebbero essere stati seminati 600.000 semi di buonsenso, uno per ognuno degli spettatori coinvolti.

DAVID GILMOUR – L’ex cantante dei Pink Floyd ha regalato i 21 milioni di dollari ricavati dall’ asta delle sue chitarre a ClientHeart lo studio legale non profit che si batte per le cause dell’ ambiente.

LIGABUE – Tra i cantanti nostrani, c’è poi Ligabue che ha parlato dell’urgenza di combattere il cambiamento climatico in un intervento che ha fatto a ‘Back2Back’ su Rai Radio 2. “Quello del cambiamento climatico è uno dei temi sui quali ci stiamo giocando il futuro, da quello proprio non si scappa. Troppe volte viene dimenticato dalla politica, perché sono troppi i problemi di cui si deve occupare la politica per prendere atto di questo fatto, però non si puo’ rimandare assolutamente”.

THE 1975‘ – Lo scorso luglio la band ha incluso in una loro nuova canzone un discorso dell’attivista 16enne Greta Thunberg, ormai una figura di riferimento per il movimento giovanile attorno al cambiamento globale. La band ha dichiarato in una recente intervista rilasciata a ‘NME’: “Stavamo pensando, ‘Cos’è che riflette la nostra società di adesso?’ Ho guardato il nostro manager e ho detto: ‘Beh è Greta no?'”. Inoltre si sono rifiutati di pubblicizzare il loro nuovo album, ‘Notes On A Conditional Form’, attraverso mercanzia promozionale che non sia eco-sostenibile. Il gruppo ha creato un centro di riciclaggio al Reading Festival di quest’anno, invitando i fan a portare le loro vecchie t-shirt su cui poter far stampare il logo della band. 

BILLIE EILISH – La nuova promessa della musica statunitense ha recentemente annunciato che il tour del 2020 sarà un tour eco-sostenibile. La cantante ha stretto una partnership con Reverb per fornire informazioni ai fan su come combattere il cambiamento climatico. Le cannucce di plastica saranno bandite dal tour e i fan potranno solo portare le proprio bottiglie d’acqua riutilizzabili. Durante una comparsa al ‘The Tonight Show Starring Jimmy Fallon’, Eilish ha detto che “ci saranno cestini di riciclaggio ovunque”.

LIL DICKY – Il video della canzone ‘Earth‘ ha ottenuto più di 200 milioni di visualizzazioni in 6 mesi, e nella clip fanno la loro comparsa artisti di fama internazionale come Ariana Grande e Justin Bieber. I profitti della canzone, del video e della mercanzia promozionale sono stati devoluti a organizzazioni di beneficenza che lavorano per implementare soluzioni rispetto al cambiamento climatico. Lo stesso rapper ha ammesso di essere stato in passato poco informato a proposito di problemi politici e sociali, ma che il cambiamento climatico gli ha fatto capire che avrebbe dovuto prestare piuùattenzione. “Come molte persone, avevo una vaga idea che qualcosa di brutto stesse succedendo alla Terra, ma non avevo capito quanto fosse grave la nostra crisi climatica e quanto sarà fottuta l’umanità”.

K. FLAY – Della stessa opinione dei colleghi sopracitati è il rapper californiano K. Flay, il cui nuovo video per il brano ‘Not in California‘ mostra un pianeta invaso dalle maree e ricoperto da scarti di plastica. “Gran parte del comportamento dell’uomo è dettato dalle norme. Il motivo per cui le persone non fumano in ambienti chiusi, e perché sarebbe da pazzi stare in un posto dove le persone fumano in ambienti chiusi, è che la norma è cambiata. È questo il compito degli artisti e di chi produce materiale visivo: far parte del coro di voci che sono a favore di un cambiamento della norma”.

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