AGI – “Sono contentissimo che la squadra italiana di volley abbia vinto e faccio i complimenti a tutte le atlete, anche a Paola Egonu che è una bravissima atleta, italiana. Non ho mai messo in dubbio la sua italianità, ma continuo a ribadire che i suoi tratti somatici non rappresentano la maggioranza degli italiani”. Cosi’ all’AGI il generale Roberto Vannacci, neo eletto al Parlamento Europeo da indipendente nelle file della Lega, dopo la conquista dell’oro da parte della nazionale femminile di volley ai Giochi Olimpici di Parigi.
Allo stesso modo, spiega Vannacci, “mi complimento con Ekaterina Antropova, anche lei è un’atleta di origine italiana”. “Le nostre ragazze del volley hanno scritto la storia! Con determinazione, grinta e un cuore immenso, hanno conquistato l’oro olimpico, portando l’Italia sul gradino più alto del podio”, ha scritto su X.
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Parigi 2024: Vannacci contro il Cio, “analisi genetiche necessarie”
“Il Cio è altamente politicizzato: infatti si è rifiutato di fare analisi genetiche necessarie per capire chi è donna e chi non lo è”, ha detto Vannacci all’AGI. “La realtà non è mai discriminatoria – aggiunge – l’obiettivo nello sport sarebbe quello di confrontarsi ad armi pari, così non è stato”.
Parigi 2024: Roccella, salto di qualità nell’attacco alle donne
“Si avviano a conclusione le Olimpiadi che hanno segnato un nuovo salto di qualità nell’attacco alle donne”. Lo afferma la ministra della Famiglia e Pari opportunità Eugenia Roccella, in un lungo post su Facebook. “Nel cuore dell’occidente, un’atleta afghana della squadra dei rifugiati è stata squalificata per aver mostrato la scritta ‘Liberate le donne afghane’ al termine della sua prova. E, a proposito delle polemiche che hanno accompagnato le competizioni di boxe femminile, il presidente del Comitato Olimpico Thomas Bach ha affermato che non ci sarebbe un sistema ‘scientificamente solido’ per distinguere uomini e donne.
Due facce della stessa medaglia, che non è certo una medaglia olimpica ma è quella di un nuovo patriarcato che attacca le donne colpendole nell’identità, cioè non riconoscendo la realtà del corpo sessuato. È invece proprio sul corpo delle donne che in tante parti del mondo, come in Afghanistan, si esercita l’oppressione più feroce, è per il loro corpo che le donne vengono private dei diritti e delle libertà fondamentali. Mettere in discussione il binarismo sessuale rischia di essere un potente avallo a tutto ciò”, sottolinea.
“Supponiamo che a questo punto, per coerenza – prosegue Roccella – dalle prossime Olimpiadi il Cio scioglierà la squadra dei rifugiati, che dopo la squalifica dell’atleta afghana rischia di diventare un esercizio di ipocrisia, e soprattutto abolirà la distinzione tra gare maschili e gare femminili, unificando le competizioni in un unico genere ‘neutro’. Perché se si nega la possibilità di distinguere ‘scientificamente’ i maschi dalle femmine, è evidente che le categorie maschili e femminili, e con esse le gare sportive per le donne, perdono totalmente di senso”, conclude la ministra.
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