Cronaca

Una vignetta su Auschwitz è costata cara a ‘Marione’

vignetta Auschwitz Marione

Una vignetta che paragonava l’Unione europea al campo di concentramento di Auschwitz è costata a Marione, al secolo Mario Improta, la collaborazione con il comune di Roma. 

Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha telefonato a Marione e gli ha chiesto di interrompere immediatamente la collaborazione a titolo gratuito con Roma Capitale. Il gruppo del Partito Democratico in Campidoglio aveva già chiesto alla Raggi di “prendere le distanze” dal vignettista

Nella  vignetta la Brexit viene descritta con Boris Jonhson in divisa da deportato che esce dal lager nel quale la scritta “Arbeit Macht Frei” è stata sostituita con Unione europea.  E poi una tavola che mostra una Sardina con la testa di Mattia Santori in bocca ad un cane con dietro un vampiro vestito con la bandiera della Ue.

Marione è l’autore – senza compenso – della campagna di educazione civica, costata 50 mila euro, che il Campidoglio sta distribuendo da alcune settimane nelle scuole romane per illustrare il nuovo regolamento di Polizia urbana.  

“Quella vignetta non ha nulla a che vedere con l’amministrazione, ma ci tengo a dire che non rappresenta il mio pensiero e contrasta con la mia sensibilità su temi che mi hanno sempre vista impegnata in prima persona” ha detto la Raggi, “Bisogna fare molta attenzione quando si toccano tematiche come i campi di sterminio e le persecuzioni naziste”.

Anche il Memoriale di Auschwitz stigmatizza la vignetta. “Arbeit macht frei era un’illusione cinica che le SS davano ai prigionieri di Auschwitz. Quelle parole sono diventate una delle icone dell’odio umano. E’ doloroso per la memoria di Auschwitz e delle sue vittime vedere questo simbolo strumentalizzato e vergognosamente abusato”, scrive il profilo Twitter di Auschwitz Memorial allegando la vignetta in questione. 

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