Cronaca

Storia di Rui, asso del Fantacalcio diventato capo degli osservatori del Legia Varsavia

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Rui Marques

Lo slogan storico con il quale è stato lanciato il Fantacalcio in Italia nel 1990 (dal ’94 ufficialmente dalle pagine della Gazzetta dello Sport) è “Il gioco più bello del mondo dopo il calcio”. Mai affermazione diventa vera, tangibile, oggi per un ragazzo portoghese con la passione per il gioco del calcio. Una passione che sfiora il vero e proprio talento perché i risultati ottenuti da Rui nella sua carriera di fantamister sono strabilianti ma, soprattutto, una risposta vera a tutti quelli che “il fantacalcio è soltanto un gioco”.

Può darsi, in fondo, tecnicamente, lo è ogni sport, ma sono rari i lavori, o non-giochi, che ti permettono di portare a casa 120 mila euro in un anno. Ed è esattamente quello che è successo a Rui Marques, che si è aggiudicato il fantacalcio inglese del Daily Mirror e quello tedesco di Bild, cosa per la quale si è guadagnato una meritatissima qualifica di re assoluto del gioco.

“Amo il calcio da quando avevo tre anni – ha raccontato – Ero sempre il bambino che voleva guardare tutte le partite. Il Fantacalcio è stato un hobby che ha fatto da sfondo al mio obiettivo, quello di una laurea in economia”, già perché un non-gioco Rui lo ha sempre avuto, tra lo schieramento di una formazione e un altro ha trovato il tempo di studiare con ottimi risultati, prima che la passione prendesse il sopravvento. Il talento del portoghese è indiscutibile, non si vincono due campionati di fantacalcio organizzati da testate, quindi aperti a centinaia di migliaia di iscritti (non quelli tradizionali che si organizzano tra amici), senza avere un occhio ben affilato e la capacità di fare scelte particolarmente oculate.

Rui lo sa, così durante la stagione 2013-14 si propone al Porto, che non nega la sua attitudine ma la discussione finisce in un nulla di fatto. Allora Rui decide che anche a lui serve una gavetta e si offre volontario per collaborare con una squadra minore, l’Estoril, e l’esperienza, in qualità di osservatore, come spiega lui stesso, va molto bene: “Nella prima stagione il club ha firmato due giocatori che avevo incluso nel mio ultimo report. Uno di questi fu venduto sei mesi dopo per 1 milione”.

Il livello si alza quando il telefono squilla e dall’altra parte la voce è quella dello Sporting Kansas City, squadra che milita nel campionato MLS. Oggi Rui Marques fa un’ulteriore passo in avanti perché è stato ufficialmente chiamato a dirigere l’attività di scouting internazionale del Legia Varsavia, squadra non solo dal nobile passato ma anche una realtà calcistica attuale e che vanta un posto prenotato in Europa League. Fantallenatori di tutta la penisola, pensateci, il vostro talento potrebbe valere ben più dell’orgoglio di battere i vostri amici, potrebbe valere la trasformazione di una passione da gioco a lavoro o, se volete, da sogno a realtà.

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