Cronaca

Salvini sbaglia: il tortellino al ragù di salsiccia non esiste (anche se lo mangia)

salvini tortellini ragu

 Ristorante Diana

 I tortellini in brodo del ristorante ‘Diana’ di Bologna

Tutto comincia all’ora di pranzo, con il consueto tweet di Matteo Salvini che comunica ai follower cosa mangerà. La foto che accompagna il post è una padellata piuttosto ricca di tortellini al sugo, accompagnato dalla frase “Oggi a pranzo mi tratto bene: tortellini freschi emiliani e ragù con la salsiccia, con un boccale di birra. Sperando che qualche giornalista o qualche professorone di sinistra non si offendano”.

Apriti cielo! I commenti in calce incalzano e in poco più di un’ora sono 500. Solo che, a parte le prese di posizione politiche, serpeggia l’indignazione per quella che viene definita un’eresia culinaria: tortellini e sugo non devono stare nello stesso piatto. Ovviamente il confronto è aspro: c’è chi sostiene che la tradizione vada rispettata sempre e comunque e chi invece apre a sperimentazioni e gusto personale. Per non parlare poi del “boccale di birra”, visto quasi come un insulto.

Ma se c’è qualcuno che sul tortellino può dire una parola definitiva è Eros Palmirano, da quasi 60 anni alla guida del ristorate ‘Diana’ di Bologna, una sorta di tempio della tradizione emiliana. E Palmirano è categorico: “Il tortellino va solo e sempre in brodo di bollito. L’unica eccezione che si può fare, visto che siamo a pochi giorni dal Natale, è il brodo di cappone”.

La ricetta – lunga da riportare – prevede accorgimenti per far sì che il brodo non sia troppo grasso e comunque è depositata dal 1974 alla Camera di Commercio. “Qualunque variazione non dovrebbe portare il nome di tortellino, ma quello più generico di ‘pasta ripiena’”.

Quanto all’accompagnamento al ‘Diana’ sono più tolleranti, anche se bocciano la birra. “Per sgrassare va bene un buon lambusco o un pinot nero un po’ mosso. Ma per quanto qui i gusti siano più soggettivi, assolutamente no ai vini pesanti che soffocano i sapori del tortellino”.

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