Cronaca

Record di decessi negli Usa. In Cina nemmeno un morto per il virus. È la prima volta

Per la prima volta in Cina non è stato registrato alcun decesso legato al coronaviurs. Lo hanno reso noto le autorità sanitarie di Pechino nell’aggiornamento quotidiano. Mentre invece negli Usa si registra  un nuovo triste record di decessi negli Usa per il coronavirus. Secondo la Johns Hopkins University, sono morte 1.150 persone in 24 ore.

Gli Usa superano così quota 10 mila morti per coronavirus: sono a 10.986 e oltre 368.000 casi registrati. Peggio soltanto Italia, con 16.523 morti e Spagna con 13.341. Nell’epicentro americano della pandemia, lo stato di New York, i morti sono 4.750 e i casi oltre 130.000.

I numeri del contagio in Italia: trend stabile, in calo

Sale a 132.547 il numero di casi totali di coronavirus in Italia, +3.599 rispetto a ieri. Si conferma dunque il trend in calo della crescita: ieri l’aumento era stato di 4.316 nuovi casi, sabato di 4.805.

Sono i dati forniti dal bollettino delle 18 della Protezione Civile. I decessi sono 16.523, +636 rispetto a ieri, quando l’aumento era stato di 525. I guariti sono cresciuti di 1.022 unità (ieri di 818), portando il totale a 22.837. Cala dunque la crescita delle persone attualmente positive, +1.941 oggi (contro i 2.972 di ieri), per un totale di 93.187.

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Si conferma anche il buon trend sui ricoveri: quelli in degenza ordinaria salgono di appena 27 unità (ieri erano addirittura scesi di 61), portando il totale a 28.976. Quelli in terapia intensiva invece confermano per il terzo giorno di fila il calo assoluto: -79 oggi (contro -17 di ieri), con il totale che scende a 3.898. Infine, 60.313 persone positive sono in isolamento domiciliare. 

  • 21:23

    Conte, Mes no Eurobond sì. La storia è con noi

    “Mes no, Eurobond si'”. Cosi’ il premier Giuseppe Conte ritorna sulle ricette europee per uscire dall’emergenza economica. “Il Mes è uno strumento inadeguato”, ribadisce il premier in conferenza stampa. Per poi concludere: “La storia è con noi”.

  • 21:11

    Conte, stiamo programmando fase successiva

    “Stiamo lavorando anche per provvedimenti di più ampia prospettiva, non ci illudiamo che cambierà tutto ma vogliamo confidare che la Pasqua possa essere il momento in cui la curva epidemica possa essere sotto controllo se non discendente e ci consenta di programmare una fase successiva, in cui cercheremo di raccogliere le forze e proiettarci verso una nuova primavera”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Già ora stiamo predisponendo misure che consentiranno al nostro Paese di ripartire con forza e recuperare il terreno perduto e reagire nel migliore dei modi”, ha aggiunto. 

  • 21:04

    Conte, speriamo con Pasqua arrivi riscatto

    “Pasqua significa passaggio, è una festa di libertà e riscatto e noi speriamo che la Pasqua possa portarci anche questo riscatto, questa libertà. Il passaggio verso una prospettiva migliore, di completo riscatto”. Così il premier Giuseppe Conte. “Tutti i leader europei esprimono ammirazione per la forza e la resilienza del nostro paese. Agli italiani tutti voglio dire: state dando un contributo fondamentale in questa battaglia al virus. Presto raccoglieremo il frutto di questi sacrifici, presto quando sarà tutto superato ci sarà una nuova primavera per l’Italia”, osserva il premier. 

  • 20:40

    Conte, ci sarà un nuova primavera. Ora restare casa

    “Ci sarà una nuova primavera”. Così il premier Giuseppe Conte promettendo che l’emergenza sanitaria finirà. “Siamo fiduciosi”, osserva il presidente del Consiglio, parlando in conferenza stampa del dl imprese e delle misure di contrasto al coronavirus. “Vivremo a casa” questi giorni di festa, “sarebbe irresponsabile” allentare le misure e il rispetto delle regole, dice ancora il presidente del Consiglio.

  • 20:03

    Coronavirus: Raab, Johnson ricoverato ma resta a guida Paese

    Il premier britannico, Boris Johnson, è “di buon umore” e rimane alla guida del Paese nonostante sia stato ricoverato per delle analisi, in seguito a “sintomi persistenti” di Covid-19, 10 giorni dopo essere risultato positivo al tampone. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Domini Raab, che ha presieduto il briefing quotidiano a Downing Street sulla crisi. “Svolge ancora il suo ruolo, ma continua ad ascoltare i consigli dei medici su cosa fare”, ha spiegato Raab, “abbiamo una squadra che sta lavorando per garantire che le sue istruzioni e direttive siano attuate”.

  • 18:21

    Borrelli, istituito fondo parenti sanitari morti

    Il capo della Protezione civile Angelo Borrelli ha reso noto di aver firmato un’ordinanza che prevede l’istituzione di un fondo per “destinare provvidenze ai familiari dei sanitari deceduti in questa emergenza”. Borrelli ha ringraziato pubblicamente la famiglia dell’imprenditore Diego Della Valle, che ha dato il via all’iniziativa alimentando il fondo. 

  • 18:15

    In Lombardia 1089 contagi in 24 ore, totale 5.1534

    In Lombardia nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 1.089 casi di persone risultate positive al coronavirus. Dall’inizio dell’emergenza i casi positivi hanno raggiunto così quota 51.534. Lo ha reso noto l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera. Ieri l’aumento dei positivi era stato pari a un +1.337 rispetto al giorno precedente.

    I dimessi nelle ultime 24 ore sono stati 851, raggiungendo il totale di 29.075 dall’inizio dell’emergenza. Di questi, 13.863 pazienti hanno dovuto fare ricorso a un passaggio in ospedale. 

  • 18:15

    In Lombardia 297 morti in 24 ore, totale a 9202

    I morti a causa del coronavirus in Lombardia nelle ultime 24 ore sono stati 297. I decessi dall’inizio dell’emergenza sono con quest’ultimo aggiornamento 9.202. Ieri l’aumento dei morti rispetto al giorno precedente era stato di 249.

  • 18:00

    Medici Lombardia, assente strategia territoriale

    In una lettera alla Regione, gli ordini provinciali dei medici lombardi scrivono che è “risultata evidente l’assenza di strategie relative alla gestione del territorio”. Fatta la premessa che “non è questo il momento delle analisi delle responsabilità, ma di una presa d’atto degli errori per un aggiustamento dell’impostazione strategica”, i medici osservano che “a fronte di un ottimo intervento sul potenziamento delle terapie intensive e semi intensive, peraltro in larga misura reso possibile dall’impegno e dal sacrificio dei medici e degli altri ordini professionisti sanitari, è risultata evidente l’assenza di strategie relative alla gestione del territorio”. 

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