Cronaca

Questo Natale avremo un’emergenza migranti

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 Proactiva OpenArms

La mamma con il neonato soccorsi dalla nave di Proactiva Open Arms

Si profila un’emergenza migranti di Natale dopo che 311 persone sono state soccorse nel Mediterraneo centrale da una nave di Open Arms e ora si trovano a bordo dell’imbarcazione in attesa che venga indicato un porto sicuro per farli sbarcare.

L’Italia ha già fatto sapere di non avere intenzione di accoglierli e Malta si è limitata a inviare un elicottero della Guardia costiera per evacuare per emergenza medica un neonato di due giorni e sua madre. Secondo l’Ong catalana, però, La Valletta si è rifiutata di fornire viveri e approvvigionamenti.

“L’emergenza di Natale”

Per Proactiva Open Arms e’ “l’emergenza di Natale”. “Al momento abbiamo 313 persone a bordo di Open Arms”, aveva dichiarato il comandante della missione di soccorso Gerard Canals, prima dell’evacuazione del neonato e della madre 23enne, avvenuta nel mattino presto. Tra loro – ha spiegato – ci sono tante donne incinte e bambini. “Abbiamo cercato ripetutamente di comunicare con le autorità libiche senza ottenere alcuna risposta e abbiamo anche richiesto un porto di sbarco a Malta. Stiamo aspettando una risposta di tutte le parti”, ha aggiunto.

Venerdì mattina l’equipaggio della nave Open Arms ha individuato 50 miglia a nord-est di Tripoli un gommone con 111 persone a bordo, “incluse diverse donne che hanno detto di essere incinte”. Durante le operazioni di recupero e’ stata avvistata un’altra imbarcazione con “106 persone, tra cui un neonato e un bambino di 7 anni”.

L’odissea di Open Arms

I migranti tratti in salvo hanno raccontato che facevano parte di un gruppo di tre gommoni e quindi è stata avviata la ricerca della terza imbarcazione. L’equipaggio di Open Arms ha raccontato che, per un certo lasso di tempo, anche la guardia costiera libica ha preso parte ai soccorsi, ma poi ha abbandonato l’area senza alcun preavviso.

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Nel pomeriggio di venerdì è stato individuato il terzo gommone con “oltre 90 persone a bordo, tra cui un neonato, 10 bambini e 26 donne”, dopo aver trascorso 24 ore in mezzo al mare.

L’Ong ha quindi chiesto l’indicazione di un porto sicuro. La guardia costiera libica “non risponde al telefono”. La Valletta non ha risposto ufficialmente. Il ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, ha invece fatto sapere che “i porti italiani restano chiusi” per le navi delle Ong e ha aggiunto che “per i trafficanti di esseri umani e per chi li aiuta, la pacchia è finita”.

Dura la replica del fondatore di Proactiva Open Arms, Oscar Camps: “Matteo Salvini, la tua retorica e il tuo messaggio, come tutto in questa vita, finirà. Però sappi che tra qualche decennio i tuoi discendenti si vergogneranno di ciò che fai e ciò che dici”. 

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