Cronaca

Perché l’Oms non è stata all’altezza. L’accusa dell’epidemiologo Pasini  

“È necessario rivedere il ruolo dell’Organizzazione mondiale della sanità, fare un’analisi serena e oggettiva di tutti gli errori. Perché bisogna pensare all’Oms come ad un’agenzia da potenziare e anche da rendere indipendente dall’influenza cinese che ora è potentissima. Non ha senso che sia così appiattita sulle posizioni cinesi”. Lo sostiene in un’intervista all’AGI l’epidemiologo Walter Pasini.

“Sull’Organizzazione mondiale della sanità rimangono tante perplessità – osserva – non sempre è stata all’altezza perché non ha dato indicazioni chiare. E’ stata un po’ tardiva, accodandosi alle posizioni della Cina“.

Pasini punta il dito contro l’Oms per quello che definisce “un errore fondamentale, non aver capito che i viaggiatori internazionali avrebbe portato dappertutto il contagio e così non aver dato indicazioni del blocco dei voli. Era evidente invece – insiste – che nessuno doveva entrare e uscire dalla Cina, la tempistica dell’Oms non è stata all’altezza” ripete. 

Concorda invece con l’invito di Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, a fare vacanze italiane, sia per un senso di sicurezza sia per un motivo etico. “Ha un senso – dice Pasini – mi sembra un’indicazione giustificata dalla situazione internazionale, non conosciamo in modo sufficiente la situazione negli altri paesi, e siamo ormai a giugno”.

Anche se avverte sul rischio legato agli spostamenti da Regione a Regione, probabilmente dal prossimo 3 giugno. “Temo molto di più questi spostamenti rispetto alla movida, che certo può essere un rischio e nasce dal fatto che i giovani si sentono invincibili e minimizzano”.

Ma il via libera dovrà essere tra Regioni con dati simili di contagio o valido per tutte? “Sarà difficile che lo Stato adotti misure diverse – risponde l’epidemiologo – certo la Lombardia ha avuto un’epidemia nettamente molto più diffusa e in teoria potrebbe essere data un’indicazione diversa. Ma trovo difficile che il governo faccia queste distinzioni”.

“Bisognerà vedere, dipende molto anche dalla responsabilità dei cittadini. E bisogna – prosegue ancora – avere a disposizione la possibilità di identificare presto i nuovi casi e tracciare i nuovi contatti, cosa che finora è stata fatta molto poco. Se c’è stata una mancanza, è di non aver effettuato diagnosi in modo tempestivo”.

“Il sequestro domiciliare di un intero paese – sottolinea – è una misura mai prima adottata nella storia e da nessun paese, e i risultati di adesso” della curva dei contagi finalmente in discesa, sono il “frutto di una misura straordinaria con costi sociali e umani molto alta”.

Fiducioso? “Sono assolutamente fiducioso – risponde – è stato un enorme sacrificio al quale il paese ha risposto in modo sorprendente, e adesso abbiamo a disposizione tante cose, capacità diagnostiche da potenziare, test sierologici per avere un’idea della dimensione del contagio, strumenti in più. E sappiamo anche contro chi combattiamo”.

Per tracciare gli spostamenti, l’App ‘Immuni‘, che dovrebbe arrivare entro fine maggio, può essere uno strumento di aiuto? “L’App può aiutare – ammette Pasini – ma deve essere gestita dai servizi sanitari delle Asl, lì deve esserci la competenza, un personale in grado di fare di fare tamponi e tracciare i contatti. Sul tracciamento territoriale la tecnologia aiuta ma non deve rimpiazzare la capacità di sorveglianza delle Asl, in un modo che sia coordinato”.

Vacanze in Italia anche per Pasini, quindi? “Io vivo a Rimini, sono già qui…” conclude sorridendo.

Post simili: