Cronaca

Per una frode internazionale sui biglietti aerei sono state arrestate 79 persone in 60 Stati

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JEAN-PHILIPPE KSIAZEK / AFP

Interpol

Biglietti aerei acquistati in modo fraudolento attraverso l’indebito utilizzo di carte elettroniche di pagamento, oltre 165 le transazioni segnalate, 79 le persone arrestate. È il bilancio dell’operazione ‘Global Airport Action Day’ che – spiega un comunicato – ha interessato 60 Stati nei 5 continenti. L’indagine investigativa si è svolta nel periodo da 18 al 22 novembre e ha visto impegnata la polizia di Stato assieme ai colleghi delle polizie di 60 Paesi, nel controllo di titoli di viaggio acquistati. L’esito dell’operazione e’ il risultato della cooperazione internazionale di polizia che ha visto il supporto di Interpol, Europol, Ameripol, Frontex, Eurojust e Iata.

L’attività investigativa che ha interessato 200 aerostazioni in 60 Stati dei cinque continenti, prosegue il comunicato, è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione di 56 vettori operanti nel campo del trasporto aereo e 12 agenzie di viaggio specializzate per gli acquisti dei biglietti on line, nonché di Mastercard, Visa, American Express, IATA e Perseuss.

L’illecito utilizzo dei dati delle carte di credito per l’acquisto illegale di biglietti aerei è un fenomeno pericoloso, spiegano gli investigatori, spesso prodromico ad attività criminali assai più preoccupanti, come il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il traffico di esseri umani, il commercio di sostanze stupefacenti. Allo stesso tempo, tale fenomeno ingenera ogni anno perdite finanziarie ingentissime, sia per le compagnie aeree che per il gli istituti finanziari coinvolti. 

“Il furto di dati sensibili e di identità digitali delle persone – spiega Nunzia Ciardi, direttore del Servizio polizia postale e delle comunicazioni – rappresenta oggi una vera epidemia criminale. È il dato, l’informazione, a costituire il bene più ricercato all’interno dei mercati oscuri del Darkweb, per via degli innumerevoli impieghi illeciti che possono derivarne (attacchi finanziari, spionaggio, servizi criminali, danni alla reputazione). Tra tutti, sono proprio i dati finanziari a rappresentare il bene più ricercato dalla criminalità comune e organizzata, utilizzati per attaccare sistemi pubblici, aziendali, o più semplicemente i sistemi di home banking dei cittadini. L’azione messa in campo dalla polizia di Stato, in coordinamento con gli attori internazionali – prosegue – rappresenta l’esempio tangibile di come la cooperazione internazionale tra i diversi Paesi permetta di superare ogni barriera, ed ottenere ottimi risultati sul fronte del contrasto”.

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