Cronaca

Nascerà in provincia di Lecce un bambino concepito da padre morto

bambino nato da padre morto gravidanza postuma

 Afp

 Fecondazione in vitro

Nel 2020 nascerà il primo pugliese voluto successivamente alla morte del padre biologico. Una cosa già accaduta in altre parti d’Italia, stavolta capita nella provincia di Lecce. Così come riporta per primo il sito quotidianodipuglia.it, poi ripreso da molti media, la storia riguarda una coppia di professionisti con qualche difficoltà a mettere al mondo un secondo figlio; nel 2015, dopo un anno di tentativi, i due decidono “di affidarsi ad un centro per la procreazione medicalmente assistita (Pma) dove furono crioconservati due embrioni fecondati con il liquido seminale del marito”.

Poi il dramma, all’uomo viene diagnosticato un cancro che lo porterà via all’affetto dei suoi cari all’inizio del 2019. In questi anni comunque la coppia non aveva mai interrotto, nonostante i cicli di chemio, il dialogo con la clinica ma soprattutto non ha mai archiviato quel desiderio di diventare genitori. Un desiderio che non si è assopito con la morte del marito e che ha portato la donna a voler combattere per quella gravidanza, anche sola, anche quando costretta a scontrarsi con la burocrazia che impediva alla clinica di muoversi per l’impianto senza la firma di un giudice, nonostante le volontà del marito fossero chiare e ufficialmente registrate.

È qui che scende sul campo di battaglia l’avvocatessa Tania Rizzo che riesce in pochi mesi a fare emettere dal Tribunale di Lecce una sentenza favorevole alla gravidanza postuma. Una sentenza che rappresenta il superamento dell’articolo 5 della legge sulla procreazione assistita secondo cui «possono accedere alle tecniche di procreazione assistita coppie maggiorenni entrambi viventi».

La giudice Maria Gabriella Perrone però non ha potuto non tenere in considerazione alcuni principi etici fondamentali: il diritto di ogni donna alla maternità, l’espressa volontà del padre, ma soprattutto quella legge che vieta la soppressione di un embrione già fecondato. Così anche agli occhi della legge, come specificato sempre dalla sentenza, nel 2020 il bambino nascerà e il desiderio della coppia, anche se tragicamente separata, potrà finalmente realizzarsi. 

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