Cronaca

La Sardegna contro il coronavirus pensa al modello Seul

La Sardegna sposa il modello coreano per battere il coronavirus. Controlli a tappeto sulle persone che sono rientrate nell’isola negli ultimi giorni, isolamento in apposite strutture e, soprattutto, tracciamento continuo per monitorare ogni minimo spostamento delle persone a rischio.

“Stiamo sviluppando un’app per avere in Sardegna un sistema di controllo e monitoraggio simile a quello della Corea del Sud”, ha annunciato il presidente della Regione Christian Solinas in un inedito punto stampa in videoconferenza.

“L’App servirà a tracciare tutti quelli che sono positivi asintomatici e tutti coloro che devono affrontare 14 giorni di quarantena”, ha spiegato riferendosi alle circa 13.000 persone giunte in Sardegna negli ultimi giorni. 

Tra questi molti studenti che stavano all’estero o lavoratori di aziende di altre regioni che hanno chiuso i battenti. “Il modello che intendiamo seguire”, ha sottolineato il presidente, “prevede una campionatura a tappeto con tamponi e test a partire dalle strutture sanitarie, l’isolamento fiduciario non più nei domicili ma in strutture apposite e infine il tracciamento e la geo-referenziazione di spostamenti e dei contatti”.

Tutti i controlli per contenere l’epidemia di Covid-19 in Sardegna avverranno con l’utilizzo di una piattaforma informatica in fase di allestimento, ma in parte già operativa.

La Regione ha mobilitato l’intero staff informatico dell’amministrazione più diversi collaboratori esterni per realizzare un sistema che – nelle intenzioni del presidente – sarà in grado di controllare ogni minimo spostamento delle persone potenzialmente a rischio, ma anche fornire informazioni a forze dell’ordine, strutture sanitarie e ai sindaci.

Un monitoraggio capillare che utilizzerà il sistema già testato, in occasione del blocco di porti e aeroporti, per registrare gli arrivi e controllare chi era quarantena.

 Il modello, “simile a quello messo in atto in Corea del Sud”, ha evidenziato il governatore sardo, “non solo per limitare al massimo la circolazione delle persone, ma verificare i contatti e eventuali contagi”. Solinas ha mostrato delle slide sui dati ‘bioemergenziali’ dai quali emerge la concentrazione nel territorio delle persone monitorate.

“Un cruscotto di controllo – ha spiegato – che ci dà la possibilità di un monitoraggio costante e preciso per contrastare con ogni mezzo la diffusione del virus”. Permetterà “una mappatura che consenta di vedere minuto per minuto, comune per comune, con una approssimazione che arriva fino al numero civico, dove le persone si trovano in Sardegna”.

Dati – ha assicurato il governatore – che verranno condivisi con le prefetture e strutture sanitarie “in maniera tale che si verifichi l’effettiva quarantena e, inoltre, si possano individuare, nel caso di aumento dei contagi, delle zone cluster”.

 La filosofia del progetto è “testare, trattare e tracciare” per mantenere sotto controllo la diffusione del contagio e pianificare il lavoro con le forze dell’ordine e gli operatori sanitari. “Stiamo implementando ulteriormente la piattaforma”, ha annunciato il presidente della Regione, “per assicurare la comunicazione in tempo diretto con i sindaci in maniera tale che i dati siano conoscibili immediatamente per eventuali controlli locali”.

Il sistema servirà anche per gestire i posti letto nei vari ospedali e fornire servizi a domicilio a chi sta in quarantena con le associazioni di volontariato. 

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