Cronaca

La rapina nella villa di Allan è l’ultima di una lunga serie a Napoli

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FRANCO ROMANO / NURPHOTO

Allan, Napoli

I ladri di nuovo in azione a Napoli contro un giocatore partenopeo. È stata svaligiata la casa del centrocampista Marques Allan, uno dei fautori della ‘rivolta’ negli spogliatoi del San Paolo contro il ritiri imposto dal presidente Aurelio De Laurentis. Il furto è stato compiuto nella villa di Pozzuoli in cui abita il giocatore. Indaga la Digos dopo la denuncia sporta dallo stesso giocatore brasiliano. Il calciatore, che era al piano superiore di una villetta dove alcuni anni fa viveva l’allora tecnico degli azzurri ora al Torino, Walter Mazzarri, non si sarebbe accorto di nulla.

Solo nel cuore della notte, quando è sceso a chiudere la porta di accesso, si sarebbe accorto dell’effrazione. Al momento non si è ancora compreso se il furto e’ stato consumato o solo tentato. Oltre agli agenti del commissariato locale indaga anche la Digos per comprendere se l’episodio sia o meno sia legato alla ‘rivolta negli spogliatoio’, quando, al termine della gara di Champions League, martedì sera, i giocatori sono andati nelle loro abitazioni anziché in ritiro a Castel Volturno come voluto dal presidente del Napoli. I giocatori sono stati infatti minacciati e offesi con cori all’esterno e all’interno del San Paolo due giorni fa in occasione di un allenamento aperto al pubblico.

 La moglie di Allan, Thais Valentim, si è sfogata oggi su Instagram. “Credo che adesso si stia davvero esagerando e io non ne posso piu’ – scrive – prima mio marito viene attaccato non per quello che fa in campo, ma per presunte accuse create ad arte da chi vuole distorcere la verità e poi io vengo ogni giorno insultata sui social con parole dispettose, questa settimana anche mentre faccio la spesa. Ieri sera si aggiunge questa paura enorme!”.

Una lunga storia di rapine

Furti, rapine di Rolex, intrusioni in casa. La criminalità napoletana non ha mai risparmiato nessuno in città, e tra le vittime ‘eccellenti’ ci sono stati anche molti calciatori del Napoli. Le aggressioni sono sempre state viste e interpretate sotto molteplici aspetti, legati soprattutto al mondo estremo del tifo organizzato, alle cointeressenze con la camorra, ai ricatti.

Lo raccontano da sempre i pentiti di camorra, ma, al di là di supposizioni e suggestioni, le indagini, per ora, non hanno mai dimostrato che le azioni contro i calciatori avessero scopi intimidatori. Uno degli ultimi a essere stato aggredito fu l’attaccante Arek Milik, rapinato il 4 ottobre 2018 di un Rolex da 7 mila euro.

Pochi mesi prima, nello stesso posto, nel quartiere Chiaia, il capitano Lorenzo Insigne venne affiancato mentre era in auto da un’altra vettura e aggredito per l’orologio. Negli anni precedenti era toccato anche a uno dei simboli azzurri, Marek Hamsik, che si è visto portar via tre orologi preziosi in tre diverse occasioni tra il 2007 e il 2013.

In via Petrarca, nell’aprile del 2011, a Ezequiel Lavezzi fu tolto il Rolex e la compagna Yanina pubblicò un post che fece molto discutere: “E poi dicono che in Argentina non c’è sicurezza. Mi hanno rubato l’orologio a mano armata”, chiosando poi con un “Napoli ciudad de m….”.

Edinson Cavani fu vittima di un furto clamoroso nella sua villa di Lucrino (Napoli), nel quale furono portati via preziosi per centinaia di migliaia di euro. Case svaligiate durante la permanenza azzurra anche per i due argentini Navarro e Fernandez; Marcelo Zalayeta, fu addirittura narcotizzato nella lussuosa villa sul lago di Averno che occupava durante l’esperienza napoletana nel 2009. Altri episodi, quali ad esempio la rapina dell’auto, contro le mogli di diversi calciatori: Hamsik, Ignoffo, Fideleff. Mantre Zuniga e Behrami furono aggrediti in strada e rapinati dei Rolex.  

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